In Veneto piove sul bagnato, anche sul vigneto. Le continue piogge che si susseguono da fine maggio hanno sopperito alle carenze d’acqua dell’annata scorsa e dei mesi invernali, ma hanno favorito lo sviluppo di malattie fungine, peronospora e oidio su tutte, in particolare negli impianti biologici. E a questo si sono aggiunte le recenti grandinate che, in alcune zone produttive, hanno danneggiato gravemente le piante e i grappoli, con conseguenze negative sulla produzione, da valutare nelle prossime settimane. Come se non bastasse resta il problema della flavescenza dorata, che negli ultimi anni ha colpito alcune delle principali aree viticole della regione (che tuttavia è stata prontamente ben affrontata dagli agricoltori sotto la guida degli uffici fitosanitari regionali). E dire, segnala Veneto Agricoltura facendo il punto su una stagione “difficile”, che in questa prima parte dell’anno le esportazioni di vino veneto avevano proseguito il loro trend di crescita, sfiorando, nei primi tre mesi dell’anno, i 630 milioni di euro, +3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E l’annata 2022, nonostante le bizzarrie del clima, che ha messo a dura prova i vitigni, con un’estate torrida e in gran parte siccitosa, tanto da richiedere irrigazioni di soccorso, tutto sommato ha portato in cantina uve di ottima qualità, che hanno portato a vini eccellenti. Il Rapporto 2022 sulla congiuntura agroalimentare venete, realizzato dall’Osservatorio economico agroalimentare di Veneto Agricoltura e recentemente pubblicato online, ha detto anche che la superficie vitata potenziale è ulteriormente salita a 101.166 ettari (+1,3% sul 2021), con quella già in produzione cresciuta a 94.708 ettari (+0,8%). Le statistiche definitive della vendemmia 2022 del Veneto mostrano un buon aumento della produzione di uva e vino.
L’anno scorso la produzione di uva raccolta è stata in Veneto di circa 15 milioni di quintali, +7,2% sul 2021. Quasi il 75% è stata prodotta in zona Doc, mentre quella in aree Igt è il 22,3%, il restante 2,8% è rappresentato da uva varietale. La resa generale delle uve da vino venete è pari a 158,8 quintali ad ettaro (+6,4% rispetto al 2021), con le Doc che arrivano a 142 (+2,1%), mentre le Igt hanno toccato 254 (+26,1%). Per quanto concerne i prezzi delle uve venete, si evidenzia una quotazione media per le varie tipologie di 0,76 euro al chilo, +0,7% rispetto al 2021. A livello provinciale, Verona col prezzo medio di 0,79 mostra un rialzo del 10,2%, mentre Padova perde il 9,9% (0,57 euro al chilo). Con la quotazione media di 0,91 euro al cholo, Treviso ha una crescita annua dello 0,8%, mantenendo così la leadership dei prezzi delle uve in Veneto. La produzione totale di vino, nel 2022, è stata di circa 11,9 milioni di ettolitri, +8,6% sil 2021, e sono quasi 9,2 milioni gli ettolitri di vino Doc prodotti, cioè il 77,3% del totale di vino prodotto in Veneto. Il ‘bianco’ sfiora l’87% circa dei Doc, in gran parte Prosecco e Pinot grigio. La quota dei vini Igt è scesa al 19,8% del totale col bianco che ne rappresenta il 57,7%. Il restante è vino da tavola (2,9%). Anche nel 2022 il Veneto è stato leader in Italia per l’export di vino: da solo realizza circa il 36% dell’esportato dal settore vinicolo nazionale sfiorando i 2,85 miliardi di euro, col fatturato che cresce del +13,4% rispetto al 2021. In crescita anche il valore economico generato dal comparto: il valore della produzione ai prezzi di base dell’uva da vino viene stimato dall’Istat a circa 400 milioni di euro, mentre il valore del vino si attesta a circa 957 milioni di euro, per un valore complessivo dei prodotti vitivinicoli di 1,36 miliardi di euro, +5,5% sul 2021