“Le politiche per il lavoro del Veneto dimostrano di quanto la Regione abbia sempre creduto su politiche attive e, quindi, su una formazione mirata ai lavoratori. Ritengo che non sia più il tempo di avere politiche esclusivamente passive o solo di sussidi, ma tutto dovrebbe essere condizionato ad attività formative. È questo il fattore che determina il successo dell’assegno per il lavoro di Regione del Veneto che costa poco per l’amministrazione e vale molto per l’inserimento al lavoro anche delle fasce più fragili”.
Così l’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan commenta i dati relativi al report trimestrale di monitoraggio dell’iniziativa a cura di Regione del Veneto e Veneto Lavoro, che indica che sono quasi 70.000 i beneficiari dell’Assegno per il Lavoro, lo strumento finanziato dalla Regione che consente ai disoccupati con più di 30 anni di età di ricevere servizi di assistenza gratuita nella ricerca di un nuovo lavoro.
“Il PNRR metterà a disposizione 4 miliardi di risorse destinate alle politiche per il lavoro – sottolinea ancora Elena Donazzan -. La Regione Veneto aveva presidiato il primo riparto da 880 milioni, contestando il criterio del reddito di cittadinanza e ora chiede che le politiche per il lavoro siano capaci di attivare che ha davvero voglia di essere reinserito nel mercato del lavoro”.
Il report periodico sull’Assegno per il lavoro evidenzia che gli assegni rilasciati dai Centri per l’impiego del Veneto nel corso di quest’anno sono stati oltre 17.000, molti dei quali sono già stati utilizzati presso gli oltre 100 enti accreditati all’erogazione dei servizi a livello regionale. A quattro anni dall’avvio dell’iniziativa il numero complessivo di Assegni rilasciati ha raggiunto quota 69.600, di cui 60.000 effettivamente utilizzati e 53.000 che nel frattempo si sono conclusi.
“Formazione specifica per quel preciso posto di lavoro: a questo serve l’assegno per il lavoro – sottolinea l’Assessore Donazzan -. Due le condizioni che permettono che funzioni: da un lato la disponibilità del disoccupato a rimettersi in gioco, dall’altro l’apertura dell’azienda ad accogliere tale potenziale nuovo lavoratore, nonostante non risponda a tutte le caratteristiche richieste, a partire dall’età”.
La distribuzione sul territorio regionale risulta omogenea, con Padova, Verona, Treviso e Vicenza province più coinvolte e nelle quali si concentra quasi l’80% di tutti i beneficiari. Le donne (55%) prevalgono leggermente sugli uomini, mentre due beneficiari su tre hanno un’età superiore ai 40 anni.
L’Assegno per il Lavoro è un titolo di spesa virtuale, del valore massimo di 5.796 euro e compatibile con la Naspi e altri strumenti di sostegno al reddito, che i disoccupati possono utilizzare per ricevere servizi di orientamento, counseling, formazione e supporto all’inserimento lavorativo da enti privati accreditati. Il percorso viene definito insieme al tutor assegnato al disoccupato, sulla base del profilo di occupabilità attribuito dal Centro per l’impiego e per un corrispettivo pari al valore dell’Assegno.
Oltre 45.000 i beneficiari che hanno stipulato un contratto di lavoro durante o al termine del percorso e nel 38% dei casi si tratta di contratti a tempo indeterminato o di durata superiore ai 6 mesi.
L’Assegno può essere richiesto al Centro per l’impiego del proprio territorio oppure online sul portale ClicLavoro Veneto. È necessario essere residenti o domiciliati in Veneto e risultare, da un punto di vista amministrativo, in stato di disoccupazione da più di 4 mesi.
Tutte le informazioni su caratteristiche e modalità di richiesta sono disponibili, insieme ai report di monitoraggio dell’iniziativa, alla pagina www.cliclavoroveneto.it/assegno-per-il-lavoro-veneto.