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Imprese venete familiari, solo un quarto arriva alla seconda generazione e appena il 15% alla terza. L’inchiesta

di Federico Piazza

Tre quarti delle imprese venete sono familiari. Ma, secondo dati Ue, solo un quarto arriva alla seconda generazione e appena il 15% alla terza. Eppure, a livello nazionale, il XIV Rapporto dell’Osservatorio AUB sulle aziende familiari italiane evidenzia che quelle che hanno gestito con successo il passaggio del testimone hanno registrato nel 2021 aumenti di ricavi e performance di redditività e occupazione superiori alle imprese non familiari.
Le difficoltà toccano particolarmente il mondo dell’artigianato, dove le aziende familiari sono diffusissime. Cinzia Fabris, presidente di CNA Vicenza Ovest e titolare della scledense Co.cin.ella srl giunta alla terza generazione nel settore tessile-abbigliamento, sintetizza così: «Il passaggio generazionale non necessariamente è soltanto una questione “di famiglia”. Può interessare i nostri figli che sentono di essere arrivati al momento giusto per spiccare il volo, ma più in generale riguarda tutta la forza lavoro, che deve sforzarsi di essere più attrattiva e inclusiva nei confronti delle nuove leve. Il primo passo è comprendere che i giovani non possono più attendere di diventare il nostro presente. Aprire le porte a nuove idee e prospettive non significa abbandonare, ma creare fiducia e garantire crescita. Il loro entusiasmo e la loro innovazione sono fondamentali per affrontare le sfide di un mondo che da sempre corre alla loro velocità».
Il passaggio generazionale è spesso complesso anche perché, osserva Fabris sulla base della sua esperienza in Co.Cin.Ella dove da cinque anni alla guida dell’azienda è entrata la figlia trentenne, «noi senior dobbiamo imparare a lasciare spazi ai giovani ma facciamo fatica a farci da parte, mentre i giovani devono capire che le loro idee nuove e il modo diverso che hanno di intendere e gestire il lavoro vanno integrate con la struttura e la cultura aziendale impostate dei senior».
I dati del Rapporto sulle Imprese di Istat elaborati dall’Osservatorio CNA mostrano quanto sia vasta la platea di aziende che in Veneto sono interessate dal tema del passaggio generazionale dei proprietari e di chi sta effettivamente al timone. Ruoli che spessissimo coincidono nella stessa persona. Ben 80.900 imprese venete con oltre tre dipendenti (il 77,7%) è infatti controllato da una persona fisica o da una famiglia. E l’età media degli imprenditori è sempre più alta. In regione dal 2013 al 2013 il numero di titolari di impresa ultrasessantenni è aumentato del 36,4%. Ma il ricambio negli ultimi sei anni ha riguardato solo l’11,6% delle attività, e si prevede che la tendenza non cambierà: appena l’8,5% sarà coinvolto in un passaggio di testimone, dato comunque superiore alla media nazionale che si attesta sul 7,9%. Contestualmente le aziende giovanili hanno subìto una flessione del 41,1%, anche se – evidenzia l’Osservatorio CNA – il 32,7% delle 3820 nuove società nate nel 2023 sono Under 35.
Sul tema CNA Vicenza Ovest è impegnata in una serie di seminari per micro, piccole e medie imprese del territorio veneto mirati a esplorare le principali dinamiche nei processi di trasferimento delle competenze. L’ambito è il progetto “Genera: trasmissione di valore tra generazioni” promosso da Ecipa, la società di formazione di CNA del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, con l’obiettivo di creare una rete di supporto e condivisione tra imprenditori e rappresentanze territoriali rispetto alla sfida nelle aziende artigianali e nelle Pmi. Sinora si sono tenuti due incontri, prima a Verona e poi a Vicenza la settimana scorsa, in cui si sono analizzate condizioni, contenuti e modalità pratiche che favoriscono la comunicazione intergenerazionale e il coinvolgimento attivo dei dipendenti e dei collaboratori sia maturi che giovani in percorsi verso avvicendamenti nel breve termine o in prospettiva.