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Giornata spreco. Coldiretti Vicenza: ” Con la spesa a km0 si taglia del 70% il cibo in pattumiera”

La spesa a km0 in filiere corte come i mercati di Campagna Amica o direttamente dagli agricoltori taglia di quasi il 70% lo spreco alimentare dal campo alla tavola rispetto ai sistemi alimentari tradizionali, contribuendo a salvare tasche e ambiente. Ad affermarlo è Coldiretti, sulla base dei nuovi dati Ispra, diffusi in occasione della Giornata per la prevenzione dello spreco alimentare, che ricorre il 5 febbraio. Un appuntamento per sensibilizzare i cittadini, ma non solo, sulla necessità di abbattere le quantità di alimenti che ogni anno finiscono nella spazzatura.

“Oltre a ridurre gli sprechi lungo i vari passaggi, le filiere corte – spiega Coldiretti Vicenza – avvantaggiano i consumatori. I cibi in vendita nei mercati contadini sono più freschi e durano di più, perché non devono percorrere lunghe distanze con le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio. Un’opportunità favorita, in Italia, dalla presenza della più grande rete europea di vendita diretta dei prodotti agricoli, quella di Campagna Amica, con quasi ventimila punti tra fattorie, mercati, agriturismi, ristoranti e orti urbani”.

Ma ridurre gli sprechi è possibile anche seguendo una serie di accorgimenti. È importante, innanzitutto, programmare la propria spesa, magari facendo la tradizionale lista della spesa, ma anche prediligendo acquisti ridotti e più frequenti. Meglio, poi, prediligere i prodotti di stagione, scegliendo la frutta e le verdure al giusto grado di maturazione e conservandola adeguatamente, senza tenere insieme quella che si intende consumare a breve con quella che si prevede di conservare più a lungo. E lo stesso consiglio vale anche per tutti i cibi in generale.

“Occorre controllare sempre l’etichetta – continua Coldiretti Vicenza – in particolare la scadenza, distinguendo tra “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro il…”. Nel primo caso il prodotto va mangiato obbligatoriamente entro la data indicata, mentre il secondo riguarda il termine entro cui il prodotto mantiene le proprietà organolettiche e gustative, o nutrizionali specifiche in adeguate condizioni di conservazione. Al ristorante non ci si deve inoltre vergognare di chiedere la doggy bag, per portare a casa gli avanzi”.

Proprio la cucina degli avanzi è diventata negli ultimi anni protagonista di blog e programmi, grazie anche ai cuochi contadini di Campagna Amica, che hanno riportato sulle tavole le ricette della tradizione rurale. “Ricette che – conclude Coldiretti Vicenza – non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come a ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta”.