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I parrucchieri dell’Alto vicentino dopo multa a salone cinese: ‘Noi usiamo prodotti di qualità’

‘Impossibile far pagare così poco ai clienti se si usano prodotti di qualità. Il parrucchiere cinese? Per Confartigianato deve rispettare le regole, per i parrucchieri non è concorrenza. Dopo la multa al salone di parrucchieria di piazza Rovereto a Thiene, il polverone che si è alzato è stato parecchio, tra consumatori che giudicano esorbitanti i costi di una piega dai parrucchieri di casa nostra e questi ultimi, che spiegano che usare prodotti italiani ha un costo.

 

Sulla bacheca facebook del Ricciolo, parrucchiere di Caltrano il messaggio è chiaro:’Usiamo prodotti italiani e ce ne vantiamo’

Il parrucchiere cinese? Nemmeno da prendere in considerazione. Questo è quanto invece, pensano le parrucchiere di Thiene, che non si scompongono davanti alla concorrenza spietata del loro collega dagli occhi a mandorla perché, semplicemente, non lo prendono nemmeno in considerazione.

Cristina Chiesa e Laura Ballardin, rispettivamente titolari di ‘Cris & Co.’ e ‘Salone Laura’ commentano con una risata la sanzione ricevuta dal salone ‘Hair magic’ di piazza Rovereto, punito con 330 euro di multa perché non in possesso dei requisiti tecnici regolamentari.

‘Non mi piace fare commenti a questo proposito – ha spiegato Cristina Chiesa – soprattutto perché questa io non la considero nemmeno concorrenza. Siamo su un livello di professionalità e prodotti completamente diverso, per cui non si possono neanche fare paragoni, i paragoni si fanno tra realtà simili. Comunque – ha concluso – ognuno è libero di esercitare il proprio lavoro come meglio crede e ognuno è libero di scegliere di andare dove preferisce’.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Laura Ballardin, che non si pone assolutamente il problema su come facciano i nipoti di Mao a tenere i prezzi così bassi. ‘Non mi si prenda per antipatica – ha sottolineato – ma le categorie cinesi io proprio non le considero. Siamo su un pianeta diverso. Dal punto di vista professionale io non riesco a considerarli miei colleghi e di conseguenza non mi fanno nessuna paura. Non so che tipo di prodotti utilizzino e che servizi offrano – ha concluso – però so per certo che con quei prezzi non solo non si guadagna, ma non si coprono neanche le spese’.

La segnalazione che ha portato alla sanzione di Hair Magic era stata fatta tempo fa da Confartigianato con il fine di verificare che il parrucchiere cinese rispettasse gli stessi requisiti dei suoi colleghi locali. ‘Ci siamo attivati – ha spiegato Andrea Piovan, presidente di Confartigianato di Thiene – a tutela del cittadino e nel rispetto delle regole. Abbiamo semplicemente chiesto una verifica ed evidentemente non sono stati riscontrati i requisiti corretti. Le regole – ha concluso – valgono per tutti ed è giusto che tutti le rispettino’.

Anna Bianchini