Con il subentro del Super Green Pass e l’inizio della “zona gialla”, una categoria torna ad essere bersagliata: i ristoratori. In tutto l’Alto Vicentino si teme per queste settimane di festività e si registrano disdette di prenotazioni anche del 60-70% rispetto al pre-covid. Una doccia fredda per gli imprenditori che sono costretti a reinventarsi ancora una volta tra delivery e promozioni mentre le bollette fioccano. Molto lo sconforto per il poco interesse da parte delle istituzioni e c’è chi lamenta l’assenza di sensibilità e di rigore da parte di alcuni “clienti furbetti” che, sprovvisti di Super Green Pass, pretendono comunque un posto al coperto. Abbiamo intervistato alcuni ristoratori dell’Alto Vicentino per capire più da vicino che “aria si respira”.
Schio. 15 “Ristorante Belvedere” Paolo Battiston (Titolare)
“Sono molto arrabbiato e amareggiato! Non solo dalle istituzioni che ci hanno abbandonato, ma la cosa che forse mi fa più male è il comportamento della gente. Anni di onorata carriera, una carriera che ho scelto, perché per me la ristorazione è una missione. Ho sempre amato stare in mezzo alla gente e proprio ciò che ho sempre amato di più mi sta rovinando la vita. Le gente sembra viva su un altro pianeta; pretendono di avere un posto al chiuso nonostante non abbiano né vaccini né Green Pass di alcun genere, solo perché magari mi si presenta un “personaggio facoltoso” e in quanto tale crede di poter arrivare ovunque. Tutto questo per me è scandaloso! La mia famiglia ha avuto il Covid: so bene cosa significa e non accetto che una persona qualsiasi venga qui pretendendo e mettendo così in pericolo gli altri. Anzi, ho investito molto per rendere il locale più sicuro possibile: all’entrata ho fatto posizionare persino un tappetino chirurgico! Avrò anche perso un cliente ma mantengo la mia dignità. In base alla mia cartella clinica avrei potuto evitare di fare i miei vaccini, invece li ho voluti fare lo stesso! Ho pensato che lo dovevo alla mia famiglia e ai miei clienti. E in tutto questo il ringraziamento è stato il 70% di disdette, solo perché voglio tutelare la mia clientela. Sono stanco e inorridito!”
Breganze .“Antica Trattoria Al Cappello” Cinzia (moglie del titolare)
“Siamo riusciti a mantenere poche prenotazioni, i nostri clienti abituali tornano ma per il resto è tutto fermo. La gente, anche adesso per il periodo natalizio, è titubante. Prima era un modo anche per incontrarsi con altre famiglie. La maggior parte delle famiglie, se non hanno i bambini vaccinati, fanno fatica a venire al ristorante. Il problema è che comunque poi si radunano in casa.”
Sarcedo. “Ristorante Alla Pergola” Pietro Caron (Titolare)
Malo Al Molino- Ristorante e Pizzeria . Mario Cuomo
“Siamo messi molto male. Il mio problema è che la gente non entra più, abbiamo avuto almeno il 60% delle disdette tra prenotazioni natalizie e aziendali e rimanere aperti costa. La bolletta del mese di dicembre è arrivata salatissima, di 6.400€ e il locale e praticamente sempre vuoto. Non ha più senso per me rimanere aperto, con tutte le utenze attive se poi non entra clientela.”
Ma c’è anche chi sostiene di avere tutto sotto controllo, chi ritiene di aver seminato bene prima e ora è tranquillo di ciò che raccoglie, chi ha visto nel servizio d’asporto un’opportunità. L’eccezione che riporta un punto di vista differente, il bicchiere mezzo pieno, anche se per pochi.Thiene “Al Corso- Caffè e Cucina”
“Non siamo aperti per cena, solo per la pausa pranzo quindi chi lavora si ferma a mangiare da noi. Chi prima entrava perché aveva il tampone e poteva mangiare, oggi chiede l’asporto, quindi abbiamo cambiato modalità. Forse ne possiamo risentire di più sulla colazione perché chi non ha il Super Green Pass adesso non può più entrare. Diverse persone ad inizio dicembre sono venute annunciando che sarebbe stata l’ultima colazione o ultimo aperitivo. Da quando abbiamo iniziato il delivery nel periodo di lockdown siamo riusciti ad acquisire più clienti perché abbiamo visto che le abitudini sono cambiate e aggiungendo questo servizio abbiamo raggiunto nuove persone.”
Thiene . “Ristorante Dai Cuomo” Annalisa (socia)
“Devo dire che, nonostante la situazione e il periodo che stiamo vivendo, non ci possiamo lamentare. Certo, abbiamo avuto alcune disdette ma subito rimpiazzate e siamo soddisfatti, anche perché credo che non si possa pretendere troppo da questo periodo. C’è da dire anche che abbiamo sempre avuto clienti di un certo livello, quindi credo sia anche per questo motivo. La nostra clientela è certificata e prenota tranquillamente non dico come prima, ma va bene così. Inoltre abbiamo attiva la modalità d’asporto quindi in un modo o nell’altro riusciamo a soddisfare tutti. Abbiamo anche scelto di non far prenotare a gruppi di oltre 20 persone, cerchiamo di mantenere piccoli gruppi per non fare assembramenti.”
Ma c’è anche chi sostiene di avere tutto sotto controllo, chi ritiene di aver seminato bene prima e ora è tranquillo di ciò che raccoglie, chi ha visto nel servizio d’asporto un’opportunità. L’eccezione che riporta un punto di vista differente, il bicchiere mezzo pieno, anche se per pochi.
Thiene .“Al Corso- Caffè e Cucina”. Nico Bonollo (Titolare)
Arsiero . “Tripoli Osteria” Sbavo Giorgia (Titolare)
“Al momento sta andando bene, abbiamo prenotazioni e siamo al completo. Non ci possiamo lamentare. La clientela esibisce il Green Pass senza problemi”.
Laura San Brunone