L’Asiago Dop è un formaggio ma anche un “simbolo di cultura, tradizione e lavoro artigianale riconosciuto e tutelato a livello europeo” e le scelte del Governo Trump “vanno nella direzione di una messa in discussione di queste scelte, del ruolo delle Indicazioni geografiche” e di tutte quelle azioni che hanno visto il Consorzio tutela del formaggio Asiago, dal 1979 in poi, in campo a presidio della legalità e contro le usurpazioni. E, oltre a questo, i dazi Usa fanno anche ‘male’: una prima stima del danno dai dazi prevede un rallentamento fino a -40% dell’export verso gli Usa; mentre il peggioramento del tasso di cambio tra euro e dollaro sta già ora aggravando il problema e si annuncia un possibile calo verso altri mercati, a seguito dell’incertezza generale. Queste scelte danneggiano in particolare i consumatori americani, rendendo più caro il prezzo finale del formaggio Asiago e la sua reperibilità sul mercato. Già nell’ottobre 2019, si ricorda dal Consorzio, i dazi al 35% portarono a ripercussioni pesanti, un repentino rallentamento delle importazioni e un blocco delle vendite che, nel marzo 2021, dopo la sospensione dei dazi, richiese lunghi mesi e azioni dedicate di ripristino. “È arrivato il tempo delle azioni concertate responsabili che si basano sulla consapevolezza della gravità e del rischio che stiamo correndo. Crediamo nell’importanza di un’azione europea coordinata, che esprima una visione comune, chiara e sia di impulso per uno stabile superamento di questa situazione che danneggia tutti. È da ricordare che la Ue ha competenza esclusiva nel commercio estero e per fortuna, i suoi accordi bilaterali di libero scambio negoziati nel recente passato (Vietnam, Canada, Mercosur, Messico, Giappone e altri) hanno aperto nuovi sbocchi commerciali”, afferma Fiorenzo Rigoni, presidente del Consorzio di tutela dell’Asiago.
“Ora sarà ancora più importante diversificare in aree come il Sud-Est Asiatico, dove il Consorzio sta avviando un progetto triennale, e potenziando le vendite intra-Ue. Ma gli Usa restano un mercato di riferimento. Qui abbiamo decenni di relazioni istituzionali, creazione di reti distributive e commerciali, investimenti in attività di comunicazione e promozione del Consorzio di tutela e dei soci con e per i consumatori”, afferma ancora Rigoni.
