“Siamo in ritardo di parecchi anni, ma ben venga”. Con queste parole Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Vicenza, ha commentato l’apertura del primo lungo tratto della Pedemontana, collegamento velocissimo tra Malo e Montebelluna, destinato, piaccia o no, a cambiare l’assetto del territorio offrendo nuove opportunità. “Collega 4 grandi distretti industriali: concia, oro, ceramica e meccanica – ha continuato Cavion, che non ha citato comparto calzaturiero, enogastronomico e turistico, fondamentali nell’asse della superstrada a pagamento – Un patrimonio enorme che non ha mai avuto l’opportunità di avere una viabilità così vicina da poter usufruire. Il valore dell’opera si conoscerà nel momento in cui sarà completata, in questo momento mancano ancora i collegamenti tra nord e sud, che sono fondamentali per l’utilizzo della strada. Al momento è un uso parziale”.
Sulle tariffe, oggi considerate oggettivamente alte, non solo dagli utenti, Cavion, come aveva accennato qualche giorno fa il presidente del Veneto Luca Zaia, ipotizza (e gli utenti sicuramente ci sperano) che in un prossimo futuro, con il tratto aperto e a regime, ci potranno essere ritocchi al ribasso.
La Pedemontana ha aperto il suo primo lungo ‘spezzone’, da Malo a Montebelluna e si cominciano a delineare nuovi scenari per il Veneto centrale, con l’asse Vicenza-Treviso destinata ad essere collegata a breve termine.
E se da un lato c’è chi lamenta i costi elevati e l’ancora non elevata affluenza, dall’altro c’è chi guarda avanti ed immagina il collegamento completato, il traffico a regime, i costi compensati (anche della velocità del tragitto) e un collegamento territoriale tra i grandi poli industriali in grado di rilanciare sia dal punto di vista economico che turistico, un Veneto che scalpita.
I comuni vicentini e trevigiani interessati dal tracciato della SPV si sono incontrati tra di loro per la prima volta venerdì a Breganze, per una conferenza dedicata proprio all’apertura di nuovi scenari economici e territoriali legati al nuovo tratto stradale. 20 minuti per andare da Thiene a Montebelluna, tagliando di fatto una fetta di traffico che nel 2021 è insostenibile, soprattutto nelle ore di punta e limitando i costi di consumo di mezzi, carburante e tempo.
Dopo i saluti iniziali del Sindaco di Breganze Piera Campana, di Laura Dalla Vecchia, presidente di Confindustria Vicenza, Giorgio Xoccato, presidente di Camera di Commercio e Gianluca Cavion presidente di Confartigianato, che hanno brevemente ricordato i temi e le attività che hanno messo in campo come rappresentati di categoria, sono intervenuti alcuni relatori legati all’Università e al mondo dell’Imprese, per delineare alcuni scenari futuri che potrebbero svilupparsi lungo questa direttrice, provando a lanciare alcune proposte per un futuro più sostenibile.
“L’obiettivo è migliorare la qualità della vita e rendere più vivo e attrattivo il nostro territorio – ha sottolineato
Per il sindaco di Breganze, Piera Campana “partire da Breganze per parlare della Pedemontana Veneta è offrire l’opportunità di vedere questa infrastruttura come importante occasione di sviluppo di un territorio, che per quest’opera ha pagato un contributo alto”.
“Proviamo a delineare un’agenda che ci proietti verso il futuro, organizzando alcuni convegni da qui in avanti per sensibilizzare su questi temi e cercando idee nuove per nuovi scenari ed opportunità per un’area che di fatto esiste già. Ora è necessario far diventare i caselli veri e propri hub turistici, dove partire per il tour della Pedemontana storica magari con una pista ciclabile continua e un transfert eletttico”, ha concluso Leonardi.
Lascia uno spunto di riflessine ai sindaci: provare a pensarsi come rappresentati di comunità che fanno parte di questo “quartiere”, un tempo rappresentato dalla manifattura, ma un quartiere di un sistema più ampio, da studiare per farlo funzionare al meglio per i nostri cittadini e per le imprese, un’area metropolitana aperta al mondo, con necessità diverse da rispondere come primi cittadini.
Rimarremo ad abitare qui? Ci sposteremo in altri posti? Attrarremo altri cittadini? Qual è il futuro del nostro vivere?
Anna Bianchini
(foto strada qdpnews)