“Dimenticati di fronte alla violenza degli eventi bellici e pandemici, non sono certo scomparsi i problemi legati all’applicazione dei bonus fiscali sulla casa come recentemente evidenziato anche da clamorose operazioni giudiziarie contro l’evasione fiscale”. A tornare a sollevare la questione è l’Anaci (Associazione nazionale amministratori condominiali ed immobiliari) del Veneto di fronte a “innumerevoli lamentele”, registrate nelle assemblee condominiali, per normative complesse, “spesso contradditorie e fuorvianti rispetto alle aspettative degli interessati”. A questo, evidenzia Lino Bertin, presidente di Anaci Veneto, “si aggiungono ora i rincari, ad esempio, di tutti componenti ferrosi e, più recentemente, delle piastrelle che, in attesa delle decisioni del ministero della Transizione ecologica, stanno pregiudicando il regolare andamento dei cantieri. Altro problema è l’impennata dei prezzi del metano, che sta creando notevoli problemi di gestione dei conti condominiali”. La goccia, che sta facendo traboccare il vaso, è però l’interpretazione della Agenzia delle Entrate, che pone il compenso extra, riconosciuto all’amministratore per le complesse procedure legate ai bonus edilizi, nella fascia della indetraibilità fiscale, rimanendo così a carico dei condomini, a differenza di tutti gli altri professionisti della filiera casa, che vedono invece i propri compensi essere detraibili fiscalmente (con evidente soddisfazione dei committenti).
Eppure, segnala l’Anaci, l’amministratore condominiale è “una figura fondamentale nello svolgimento dei lavori di ristrutturazione” e su di lui “ricadono crescenti responsabilità, ‘schiacciato’ fra le aspettative dei proprietari e gli evidenti rischi di un mercato, appetito anche dal malaffare”. Bertin evidenzia che questo “è solo l’ultimo esempio di mancata considerazione nei confronti di una categoria, troppo spesso chiamata ad applicare normative complesse, senza alcuna precedente consultazione: è così per l’applicazione delle prescrizioni sulla sicurezza di edifici ed impianti, così come ora per la riqualificazione energetica degli immobili. Noi siamo sempre a disposizione, ma vorremmo continuare a farlo in un quadro normativo chiaro e di pari dignità rispetto alle altre categorie di professionisti della casa, nell’interesse del Paese, chiamato all’importante sfida del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.