E’ una prestigiosa azienda di ‘casa nostra’ a farsi valere ancora una volta. Quella Rigoni, la cui etichetta è presente sui prodotti alimentari che compongono le nostre tavole.
E’ di oltre 400 milioni di euro il risultato economico incassato nel 2018 dalle dieci aziende leader del comparto biologico con una progressione all’1%. A rilevare il dato finanziario è il primo studio di Pambianco Strategie di Impresa sui fatturati.
L’analisi di mercato, nel segnalare che i consumi bio nel 2018 sono cresciuti a doppia cifra (+14% nei primi sette mesi dell’anno nella sola Grande distribuzione organizzata secondo le ultime rilevazioni di Osservatorio Sana), indica come leader italiano del biologico l’azienda vicentina Rigoni di Asiago, con 112,5 milioni di ricavi.
Al secondo e terzo posto della classifica, divisi da meno di un milione di euro, ci sono Alce Nero e Brio. La prima, ha incassato 74,3 milioni di euro con un incremento di circa il 2% , mentre la seconda, terzo player italiano del biologico, ha chiuso a 73,5 milioni di ricavi con un balzo dell’11,5% anno su anno. Al quarto posto si posiziona l’azienda siciliana Damiano, specializzata nella trasformazione della frutta secca bio con un giro d’affari di oltre 45 milioni di euro. Al quinto posto si inserisce Probios, realtà della distribuzione degli alimenti biologici vegetariani che ha chiuso l’esercizio con poco più di 25 milioni di ricavi. La classifica è completata da Natura Nuova, Sarchio, Scaldasole, Germinal Italia e Poggio del Farro.
Tra queste aziende in particolare si distingue Poggio del Farro, realtà di Firenzuola (Firenze) specializzata negli alimenti bio a base di farro, che è stata in grado di realizzare una crescita di quasi il 20%.