E’ stata una notte insonne quella trascorsa all’ospedale dalla quarantenne di Zugliano che ieri è stata aggredita nel parchetto di Via Casette a Grumolo Pedemonte.
Tanti i segni sul corpo, lesioni che fanno male ma che non sono paragonabili a quelle più infime e pesanti di un animo ferito nel profondo.
Il bambino, secondo i vari accertamenti eseguiti dai sanitari a più riprese sia ieri che stamane, non avrebbe subito conseguenze: il trauma pare caricato quindi tutto sulle spalle della donna, tuttora ricoverata, che nel pomeriggio ha affrontato la prima di una serie di sedute con gli psicologi chiamati a supportarla in questa fase doppiamente delicata.
Lei, arrivata ormai al sesto mese di gravidanza, stava vivendo assieme al compagno forse il momento più felice: i preparativi per la nascita del primo figlio, atteso e desiderato da tempo, un baby shower recentemente celebrato con i parenti e gli amici più stretti, il passeggino arrivato proprio a inizio settimana assieme alla gioia un po’ frenetica di un trasloco verso una nuova casa recentemente acquistata e per la quale proprio in questi giorni stavano attendendo il montaggio dei mobili.
La quotidianità di una coppia riservata, contenta di gustarsi intimamente i traguardi di una vita in divenire: emozioni che ieri si sono cristallizzate, inquinate dal terrore di perdere tutto e da tanti interrogativi che per ora confondono le idee e non offrono risposte.
Quando però il discorso cade sulla sessantenne di origine sudamericana che ha picchiato selvaggiamente la compagna dopo una sequela di offese, il tono si fa grave: “Siamo allibiti che possa essere successa una cosa simile. Una persona che si sapeva avere problemi seri e con precedenti anche gravi, lasciata in balia di sè stessa, è un insulto alla convivenza civile. Chiedo agli enti preposti se comprendono fino in fondo la gravità dell’episodio che poteva capitare a chiunque a questo punto: e se questa persona invece che ‘limitarsi’ a picchiare con le mani avesse avuto un coltello, tanto per citare un oggetto alla portata di tutti, dove sarebbe ora la mia ragazza e nostro figlio”?
Marco Zorzi
Zugliano. Neomamma picchiata al parco: ‘Bastarda, tu sei incinta e io no’