Attimi di terrore per una mamma che, giovedì mattina intorno alle 10.30, uscendo dal centro commerciale Emisfero di Zanè con la spesa, in compagnia di sua figlia di appena un anno, se l’è davvero vista brutta. Dopo aver seduto la bambina sul seggiolino della propria auto, le avrebbe consegnato le chiavi della macchina per intrattenerla, mentre riponeva la spesa nel baule. Alla chiusura del baule, la bimba avrebbe premuto il tasto di chiusura presente nelle chiavi impedendo così alla madre di aprire il veicolo. Allarmata, viste anche le temperature alte di quella mattina che superavano i 30 gradi, la mamma avrebbe iniziato a chiedere aiuto ai passanti, per poi correre a casa, poco distante dal supermercato, per prendere il doppione delle chiavi dell’auto. Nel frattempo diverse persone si sarebbero radunate attorno al mezzo attirando l’attenzione di una guardia giurata, il quale avrebbe a sua volta avvertito il direttore che gli avrebbe chiesto di intervenire in modo risolutivo, rompendo una piccola parte del vetro dell’auto per poterla aprire e salvare così la piccola. Da lì a poco si sarebbe precipitato anche il papà della bambina, avvisato dalla madre, per tenere d’occhio la situazione fino al suo ritorno con le seconde chiavi.
Qualcosa che potrebbe capitare a chiunque, azioni che sembrano innocue si possono rivelare invece una vera trappola. Una vicenda che dovrebbe far riflettere, tenendo conto che fortunatamente la signora si trovava in un luogo affollato dove era possibile poterla aiutare. Diversamente, sarebbe stato molto più difficile riuscire a salvare la bambina, il tutto per colpa di una distrazione, di un gesto apparentemente innocente che poteva però trasformarsi in tragedia. Diverse lettere sono arrivate in redazione segnalando una vicenda differente, ovvero di due genitori che si sarebbero allontanati per fare la spesa, lasciando la figlia piccola in auto da sola, sotto il sole cocente. Per questo siamo andati fino in fondo, cercando di ricostruire quanto accaduto e l’episodio è stato ridimensionato portando alla luce un racconto differente.
Laura San Brunone