Quasi una donna su 10 di quelle che in Veneto nel 2021 hanno chiamato il 1522, il numero antiviolenza e stalking, aveva più di 65 anni. Lo segnala Tina Cupani, segretaria generale Fnp Veneto, che evidenzia come per le donne anziane arrivare alla denuncia sia spesso un percorso ancora più difficile che per le giovani, in quanto “assuefatte da anni a un determinato tipo di vita, con un senso della vergogna molto pronunciato e quasi sempre con una posizione economica di grande svantaggio”. Il numero di donne anziane che contatta il numero antiviolenza in Veneto è cresciuto con la pandemia, rileva la Fnp, che ha chiesto alla Fondazione Corazzin un’analisi dei dati sulla popolazione over 65. La ricerca evidenzia che negli ultimi 10 anni il numero di donne over 65 vittima di furti è in crescita, così come quello delle vittime di truffe e di frodi informatiche.
“I numeri sono impressionanti”
Nel 2021 la rete antiviolenza della Regione Veneto, composta da 26 centri antiviolenza, 38 sportelli di contatto e 28 case rifugio, ha gestito 6.432 contatti, con 3.450 prese in carico, pari a una donna presa in carico ogni 751 donne residenti. I numeri sono contenuti nel Rapporto sugli interventi regionali per prevenire e contrastare la violenza contro le donne, pubblicato oggi dalla Regione Veneto alla vigilia della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne. “Le cronache purtroppo oramai pressochè quotidiane, in Veneto come altrove fanno impressione e suscitano dolore e sdegno, ma non dobbiamo arrenderci all’ineluttabile e continuare una battaglia di civiltà nella quale, come Regione, abbiamo l’orgoglio di sentirci all’avanguardia”, afferma l’assessore alla Sanità e Sociale Manuela Lanzarin, che anticipa: “stiamo programmando un’azione forte sulla formazione del personale”. Tornando ai dati, il Rapporto di 32 pagine evidenzia che il maggior numero di contatti con vittime di violenza avviene in provincia di Venezia, seguita da Padova, Vicenza, Treviso e Verona. Rovigo risulta invece l’ultima provincia per vittime prese in carico e per contro è anche l’area con il maggior tasso di interruzione del percorso da parte della donna vittima di violenza: nel 2021 su 71 prese in carico ben 57 hanno abbandonato il percorso.
La fasce d’età che si rivolgono maggiormente ai centri antiviolenza sono quella tra i 41 e i 50 anni e quella tra i 31 e i 40 anni, la percentuale di donne italiane è in calo (63% contro il 67% del 2020) mentre aumentano le donne straniere. La maggior parte delle donne prese in carico è sposata o convivente, il titolo di studio più frequente è il diploma di scuola secondaria di secondo grado e nel complesso il 55% delle donne prese in carico dai centri antiviolenza ha un grado di istruzione medio alto, e il 51% ha un’occupazione. Considerando anche i casi di stalking, pressione economica e cyberviolenza, la violenza psicologica prevale su quella fisica, che comprende anche le molestie sessuali. A fronte di 2.606 casi di violenza fisica gli accessi al Pronto soccorso sono stati 934, ovvero il 35%, in aumento rispetto al 30% del 2020. Anche le denunce alle Forze dell’ordine sono aumentate, sia in termini assoluti (1.250 contro 1.077), sia in termini percentuali (36% contro il 35%). Nella maggior parte dei casi a compiere la violenza sono i partner conviventi, seguiti dagli ex partner e dai partner non conviventi. Solo in 49 casi a compiere la violenza è una persona sconosciuta.
Le case rifugio
Per quanto riguarda le Case rifugio, invece, gli ospiti sono per la maggior parte nuclei di donne straniere (79%). Anche in questo caso per la maggior parte si tratta di donne sposate, con un diploma di scuola secondaria di primo o secondo grado. Il 69% delle ospiti delle Case rifugio non ha un’occupazione, il 34% risulta seguita dai servizi sociali dei Comuni mentre il 40% non risulta in carico a nessun servizio territoriale. I progetti personalizzati messi in campo hanno consentito a 87 donne di acquisire una loro autonomia, mentre 88 donne sono ancora in carico ai Centri antiviolenza e 32 sono rientrate in famiglia.