E’ bastato un video da parte del sindaco Valter Orsi per scatenare la solidarietà scledense, che ha letteramente travolto il comune di offerte d’aiuto per il popolo Ucraino. ‘C’è chi ha messo a disposizione il proprio immobile – racconta con la voce rotta dall’emozione il primo cittadino – c’è chi sta offrendo la propria casa, una camera con bagno, una stanzetta per una mamma ed un bambino da ospitare. C’è chi si offre come mediatore linguistico nella fase dell’accoglienza. C’è chi sta già realizzando dei vademecun in ucraino, che verranno distribuiti alle varie associazioni per agevolare la permanenza e l’accoglienza. Per non parlare delle donazioni. ‘.
Il Comune ha già reperito 20 posti letto e due piccoli appartamenti sono già pronti all’interno della struttura centralissima La Casa, ma è un fiume in piena Valter Orsi quando racconta il lavoro che sta svolgendo il mondo dell’associazionismo e del volontariato, che sta superando se stesso. ‘I Lions, le associazioni d’arma, ma anche i più piccoli gruppi organizzati si sono messi a disposizione per gestire la fase di prima accoglienza. Vogliono collaborare tutti ed io sto cercando personalmente con l’assessore al Sociale Cristina Marigo di coordinare e vigilare affinchè quello che si dona arrivi a destinazione, travverso i corridoi giusti perchè il frutto della solidarietà della gente non venga disperso’. Questo è un punto importante per il primo cittadino, che non vuole che qualcuno speculi sul cuore buono di chi, ad esempio un bambino, si priva del proprio giocattolo preferito perchè lo vuole donare ad un coetaneo che sta affrontando la guerra. ‘Quel giocattolo deve arrivare a destinazione non solo perchè rappresenta il sacrificio di chi se ne priva per darlo a chi è più sfortunato, ma perchè faccia felice chi in questo momento ha bisogno di una piccola gioia’.
Quella che descrive Orsi è una macchina organizzativa comunale che è già partita, pronta all’accoglienza, ma anche alla permanenza dei profughi ucraini. Ci saranno bambini da inserire a scuola e nulla dovrà essere lasciato al caso. Si tratta di persone che fuggono dalla guerra, provate, doloranti e sofferenti. ‘Schio vuole fare la sua parte in questa emergenza storica, vuole essere accogliente e sta sfoderando tutti i suoi punti forti, fatti di solidarietà e volontariato. Di altruismo e di voglia di rimboccarsi le maniche. Devo ammettere di essere rimasto impressionato dalla risposta di cittadini esemplari, che arrivano a mettere a disposizione i beni di casa propria, ma anche a condividerli sotto lo stesso tetto. – ha concluso Orsi – . Il Comune è stato inondato di offerte di ogni tipo e non so come ringraziare chi ha risposto al mio appello lanciato appena due giorni fa. Una catena di umanità, che date le notizie poco confortanti di ogni giorno su quanto sta avvenendo in Ucraina, lasciano spazio alla speranza che il bene possa averla vinta’.
N.B.