Nel tentativo di recuperare le prestazioni sanitarie rimaste indietro durante le fasi più dure della pandemia Covid, la Regione Veneto sta destinando troppe risorse all’acquisto di prestazioni da strutture private, mentre restano pochi fondi per il pagamento degli straordinari del personale delle strutture pubbliche. Questa l’idea della consigliera regionale Anna Maria Bigon (Pd), vice presidente della commissione Sanità a palazzo Ferro Fini, che attacca la Regione anche per la decisione di riconoscere le indennità solo nel momento in cui il volume delle prestazioni raggiungerà quello del periodo pre pandemico.
“Se non si cambia metodo, a trarne vantaggio sarà ancora una volta il privato, a cui le Ulss dovranno rivolgersi per acquistare le prestazioni che non riescono a effettuare”, sostiene Bigon, ricordando i 29 milioni stanziati per l’acquisto di prestazioni aggiuntive dai privati.
Comunicato Stampa