Nei giorni scorsi, un’importante operazione congiunta della Guardia di Finanza di Vicenza e dei funzionari dell’Ispettorato del Lavoro ha portato all’individuazione di quattro lavoratori impiegati irregolarmente in due attività, una a Zugliano e una a Thiene, entrambe gestite da cittadini di nazionalità cinese. Le ispezioni hanno riguardato un laboratorio per la confezione di abbigliamento e un ristorante.
Zugliano: sospesa l’attività di un laboratorio di confezioni
Nel laboratorio per confezioni di abbigliamento di Zugliano, le autorità hanno scoperto una lavoratrice cinese impiegata senza la regolare comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro. A causa del superamento della soglia del 10% di lavoratori in nero rispetto al totale del personale presente, è stata disposta la sospensione immediata dell’attività. Le violazioni rilevate hanno comportato sanzioni per un importo minimo di 4.805 euro.
Durante i controlli, è emerso che la lavoratrice era priva di permesso di soggiorno e già destinataria di un provvedimento di espulsione, che non aveva rispettato. Per questo motivo, è stata denunciata per non aver ottemperato all’ordine di lasciare il territorio nazionale, mentre il datore di lavoro è stato segnalato all’autorità giudiziaria per aver impiegato un lavoratore straniero privo di permesso di soggiorno.
Inoltre, sono state riscontrate violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, con ulteriori sanzioni pari a 3.417,22 euro.
Thiene: lavoratori in nero in un ristorante
Una seconda operazione, condotta presso un ristorante di Thiene, ha portato alla scoperta di altri tre lavoratori in nero. Anche in questo caso, l’Ispettorato del Lavoro ha disposto la sospensione dell’attività e ha emesso sanzioni per un importo minimo di 8.350 euro. Come nel laboratorio di Zugliano, anche nel ristorante sono state riscontrate violazioni in materia di salute e sicurezza, con sanzioni ulteriori pari a 3.417,22 euro.