Una morte sulla quale il fratello vuole che la Procura di Vicenza faccia luce. Annalisa Pegoraro, thienese che non aveva ancora 51 anni, è stata trovata morta il 13 febbraio scorso in un boschetto a Vicenza.
Disabile al 100%, secondo quanto riportato nella denuncia presentata dal congiunto Alfredo Pegoraro negli uffici della compagnia dei carabinieri di Thiene, la donna sarebbe morta di stenti.
L’accusa contro i servizi sociali del Comune di Thiene è gravissima: sarà la magistratura, che ha aperto un fascicolo d’inchiesta, a stabilire se è fondata.
L’esposto
“Mia sorella Annalisa non è deceduta di morta naturale, la sua morte è subentrata per cause di denutrizione, per mancanza di cure mediche e medicinali adeguati alle sue necessità fisiche ed emotive. In altre parole è morta di fame, abbandonata e privata delle cure. In passato era stata ricoverata nel reparto di psichiatria di Santorso, dove sono state avviate delle visite mediche, in seguito alle quali le commissioni le hanno riconosciuto un’invalidità psichica del 100%”.
Nell’esposto che gli investigatori hanno messo nero su bianco, il denunciante Alfredo Pegoraro fratello della donna, descrive una persona affetta “sin dalla sua infanzia da problemi psichici, che ne avrebbero condizionato tutto il corso della vita”.
Per questo motivo, l’uomo, aveva già informato la procura berica di quella che, a suo dire, era l’inerzia dei servizi sociali thienesi, che non si sarebbero presi cura di una disagiata, il cui caso, secondo Pegoraro, sarebbe stato trattato non con la dovuta professionalità.
In sostanza Pegoraro accusa il Comune di Thiene di non avere preso in carica, come avrebbe dovuto, il caso di grave degrado sociale della sorella Annalisa. Una donna, che secondo quanto raccontato dal congiunto, aveva bisogno di farmaci e cure specifiche, ma che invece finiva per sfuggire al controllo e vagava per strada come una barbona.
Alfredo Pegoraro nell’esposto datato 22 febbraio di quest’anno, ed inoltrato a decine di testate giornalistiche venete, si scaglia contro Giovanni Battista Casarotto, sindaco di Thiene, contro il direttore dei servizi sociali comunali Massimo Sterchele e contro Luigi Alfidi, segretario generale del Comune di Thiene, perché “hanno ostinatamente rifiutato ogni assistenza richiesta da parte di mia sorella Annalisa e del sottoscritto Alfredo Pegoraro, nominato suo amministratore di sostegno”.
Un cadavere in attesa di sepoltura
La salma di Annalisa Pegoraro non ha avuto ancora una sepoltura perché, come scrive Alfredo Pegoraro, “è custodita all’ospedale di Vicenza in attesa di autopsia giudiziaria e di indagini per accertare le reali cause della morte”.
Le indagini
“Due settimane fa, dai nostri uffici è partito l’esposto che è stato inoltrato alla Procura della Repubblica, che ha incardinato l’inchiesta – ha dichiarato stamane il Capitano Davide Rossetti, Comandante della compagnia dei carabinieri di Thiene – Siamo in attesa di ricevere la delega delle indagini per procedere, se il magistrato titolare del fascicolo ravvederà reati”.
Casarotto: “Sono solo calunnie”
Conosce bene la vicenda e l’ha già portata anche in giunta, all’attenzione degli assessori, il sindaco Giovanni Battista Casarotto, che non esclude di procedere per calunnia nei confronti di Alfredo Pegoraro. “Annalisa Pegoraro risultava residente a Thiene, ma di fatto era senza fissa dimora – continua il primo cittadino di Thiene -E’ morta per cause naturali, lo dice chiaramente il referto medico dell’ospedale di Vicenza. Il fratello ci incolpa di una morte di cui il Comune, nella mia persona, non è responsabile. Annalisa Pegoraro era una persona disagiata, che rifiutava qualsiasi tipo di aiuto “.
Commentano Sterchele e Alfidi, dirigente e segretario comunali: “Il Comune ha trattato la problematica anche in collaborazione con i servizi sanitari del territorio in più procedimenti, alcuni dei quali hanno avuto esito positivo, altri invece hanno incontrato la non collaborazione della persona assistita.Ritiene di non fornire al momento ulteriori informazioni trattandosi di procedimenti complessi che hanno ad oggetto il trattamento di dati sensibili di persone fisiche”.
Natalia Bandiera
Paola Viero