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Thiene-Schio-Altopiano 7 Comuni. Affitti e lavoratori in nero, prezzi gonfiati e illegalità

(Comunicato Stampa)In occasione della stagione estiva, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza ha disposto, su tutto il territorio provinciale, un rafforzamento del dispositivo di contrasto ai fenomeni di illegalità economico finanziaria, in particolare nelle località ad alta vocazione turistica come nelle principali città d’arte (fra cui anche  Thiene e Schio) e nelle aree montane (Altopiano di Asiago, zona dei colli berici), a tutela di imprese, commercianti, artigiani e, più in generale, degli operatori economici rispettosi delle regole che, proprio in questo periodo, sperano in un legittimo incremento degli affari.
350 circa gli equipaggi operativi della Guardia di Finanza messi in campo (sia in uniforme che in servizi in borghese) anche sulla base delle indicazioni del Prefetto di Vicenza volte al mantenimento di elevati livelli di sicurezza, che hanno svolto numerosi interventi, particolarmente concentrati nelle località di montagna e nelle città d’arte, ma anche nel resto della provincia berica. Scopo dell’intensificazione operativa contrastare tutti i fenomeni di illegalità economico-finanziaria in grado di turbare il libero svolgimento delle attività d’impresa sane e garantire, contemporaneamente, il massimo livello di sicurezza ai cittadini che hanno il diritto di godersi un meritato periodo di ferie.
Tra i settori operativi “rafforzati” vi sono quelli tipicamente estivi: la lotta all’abusivismo commerciale, all’evasione fiscale legata alle case-vacanze, alle truffe, alle irregolarità legate alla vendita di carburante, al “lavoro sommerso” e alla contraffazione, alla commercializzazione di prodotti non sicuri e ai traffici di droga.
In sintesi, sono stati eseguiti:
– oltre 700 interventi operativi a contrasto di illeciti economico-finanziari;
– 22 interventi a contrasto dell’abusivismo commerciale;
– decine gli interventi in materia di lavoro, con la scoperta di 45 lavoratori in nero/irregolari (di cui 3 minori e 5 stranieri) e 29 datori di lavoro verbalizzati;
– circa 90 interventi in tema di distribuzione e circolazione di carburanti, a seguito dei quali sono state irrogate 56 contestazioni amministrative;
– numerosi interventi presso arterie stradali, concerti, piazze, manifestazioni canore ed eventi estivi vari, che hanno portato al sequestro di oltre 800 grammi di stupefacenti, alla denuncia di 12 soggetti (dei quali 2 in stato di arresto) e alla segnalazione alle Prefetture competenti di 38 soggetti per uso personale.
Circa 400 gli interventi operati a contrasto dell’abusivismo commerciale e a tutela delle disposizioni in materia di certificazione dei corrispettivi, scaturiti anche da segnalazioni pervenute al numero di pubblica utilità “117”, nel corso dei quali sono state riscontrate 52 irregolarità.
Nel settore della lotta alla contraffazione e della tutela della sicurezza dei consumatori sono stati sequestrati oltre 6 mila prodotti non sicuri e potenzialmente pericolosi, tra accessori per cellulari e prodotti di elettronica, accessori per la cura della persona e di bellezza, cuffie, auricolari e casse audio, articoli di bigiotteria e oggetti vari di moda vari tra cui collane, bracciali, decorazioni per unghie e fermagli, prodotti per la casa.
Sotto la lente d’ingrandimento delle Fiamme Gialle beriche sono finiti anche i proprietari di seconde e terze case per gli affitti nelle località di vacanza non dichiarati al Fisco: delle decine di controlli svolti nel periodo estivo, 5 sono risultati irregolari. Massima attenzione, in particolare, nella zona dell’Altopiano dei Sette comuni dove prosegue l’articolata attività di controllo volta al contrasto delle irregolarità in materia di locazioni turistiche, soprattutto a difesa delle decine di onesti imprenditori del settore turistico spesso danneggiati da offerte alloggiative “abusive” e “in nero”, oltre che a tutela delle risorse finanziarie dei diversi Comuni del territorio utili per la corretta demoltiplicazione di servizi pubblici essenziali a cittadini e turisti.
Sono stati svolti circa una cinquantina di interventi a contrasto del fenomeno del sommerso di lavoro, che hanno consentito di individuare 45 lavoratori (tra totalmente “in nero” e irregolari), di cui 3 minori e 5 stranieri; circa una trentina i datori di lavoro verbalizzati, oltre a 17 provvedimenti di sospensione delle attività economiche emessi dall’Ispettorato del Lavoro su richiesta dei Reparti delle Fiamme Gialle.
In tale contesto, presso un locale dell’Altopiano di Asiago sono stati trovati 2 soggetti che lavoravano all’interno dell’esercizio commerciale in assenza delle preventive comunicazioni di instaurazione del rapporto di lavoro risultati, peraltro, indebiti percettori del “Reddito di Cittadinanza”. L’attività si è conclusa con la segnalazione alla locale A.G. dei due responsabili per l’indebita percezione di circa € 15.000, perpetrata attraverso le mancate comunicazioni delle variazioni delle rispettive condizioni occupazionali. Inoltre, sono state irrogate sanzioni amministrative al titolare dell’esercizio commerciale per quasi € 13.000 per l’impiego dei cennati lavoratori.
In un altro controllo, i militari della Compagnia di Arzignano, in collaborazione con personale del locale Ispettorato Territoriale del Lavoro, hanno scoperto 4 lavoratori di etnia cinese clandestini impiegati in un laboratorio tessile, in cui sono state riscontrate plurime e gravi violazioni delle norme poste a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro tali da rendere necessaria l’immediata sospensione dell’attività imprenditoriale. Più in particolare, i militari hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza 4 dipendenti, sui 9 trovati intenti a cucire tessuti anche per noti brand internazionali, per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato, avendo un visto turistico scaduto già dal 2019. Gli stessi sono stati sottoposti a rilievi foto-dattiloscopici e invitati a presentarsi presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Vicenza. Il datore di lavoro, invece è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per aver occupato alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno.
I militari della Compagni di Schio, inoltre, nel corso di un controllo svolto unitamente a funzionari dell’Ispettorato del Lavoro di Vicenza, hanno effettuato un accesso presso un ristorante dell’Alto vicentino dove è stato appurato che 5 dipendenti, su un totale di 12 presenti all’atto del controllo, erano impiegati senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro. Nel dettaglio, è stato rilevato come i citati lavoratori venissero impiegati quali camerieri, cuochi o lavapiatti: di questi 3 risultavano essere sprovvisti di qualsivoglia documentazione ai fini della normativa giuslavoristica, mentre per 2 soggetti non era stata effettuata la proroga del contratto di lavoro preesistente. Anche in questo caso nei confronti dell’esercizio commerciale, l’Ispettorato del lavoro ha disposto la sospensione dell’attività imprenditoriale e l’irrogazione delle previste sanzioni amministrative quantificabili in circa € 15.000. Nel corso del controllo è emerso, inoltre, l’impiego di un lavoratore straniero senza permesso di soggiorno – già destinatario di un decreto di espulsione, nonché di un ordine di allontanamento. Pertanto, è stata redatta apposita comunicazione di notizia di reato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza, con la quale sono stati deferiti sia il titolare dell’attività – per impiego di manodopera clandestina – che il lavoratore – per inosservanza dell’ordine di allontanamento emesso dal
Questore – per quanto previsto dal Testo Unico sull’Immigrazione. Da ultimo, i militari del Gruppo Vicenza nel corso di un controllo presso un ristorante hanno rilevato la presenza di 6 lavoratori in nero, impiegati come camerieri, cuochi o lavapiatti su 11 presenti in quel momento. Peraltro, il controllo ha fatto emergere la presenza, tra i lavoratori irregolari, di un soggetto straniero clandestino, sprovvisto
di qualsiasi documento di identità. In ragione dei riscontri effettuati dai finanzieri vicentini, sono scattate le sanzioni amministrative pari a circa € 13.000, nonché la sospensione del ristorante da parte del competente Ispettorato Territoriale del Lavoro di Vicenza, in attesa della regolarizzazione della posizione dei 6 lavoratori in nero. Inoltre, la presenza del soggetto clandestino ha portato alla denuncia dello stesso per il reato di soggiorno irregolare sul territorio dello Stato nonché dei titolari del ristorante per sfruttamento e favoreggiamento dell’immigrazione illegale.
Sono stati, poi, intensificati anche i controlli in tema di pubblicità dei prezzi dei carburanti praticati al pubblico, al fine di contrastare irregolarità e scoraggiare eventuali manovre speculative sui prezzi praticati ai distributori stradali. I controlli in parola si sono sostanziati, principalmente, nella verifica del rispetto dell’osservanza delle
disposizioni concernenti le comunicazioni obbligatorie dei prezzi applicati per tipologia di carburante al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nonché della corretta esposizione al pubblico dei prodotti
commercializzati e la corrispondenza con quelli effettivamente praticati da parte dei distributori stradali. 90 circa gli interventi che hanno interessato tutto il territorio della provincia consentendo di rilevare 56 irregolarità concernenti la disciplina dei prezzi, la corretta esposizione degli stessi e la pubblicità, oltre che le comunicazioni al portale Osserva-prezzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Comunicato Stampa della Guardia di Finanza