Dal suo profilo facebook si capiva che si trattava di un convinto no vax e no pass e questa sua ‘appartenenza’ gli è costata la vita quando, finito in rianimazione per il covid, nonostante le insistenze e dei medici e dei famigliari, ha rifiutato di essere intubato per morire poco dopo.
Alessandro Mores, 48 anni, residente a Thiene, padre di tre figli è spirato martedì al San Bortolo di Vicenza, pagando con la vita la sottovalutazione del covid, che aveva contratto, ritenendolo una semplice influenza ingigantita dai mass media.
La storia, che lascia addolorati, sgomenti e scioccati, è stata ricostruita da Matteo Carollo, Franco Pepe e Valentino Gonzato de Il Giornale di Vicenza, che hanno fatto una cronaca di un dramma, che sembra la fotocopia di quanto sta accadendo a molti italiani convinti che questa pandemia sia una strumentalizzazione messa in atto da quelli che gli estremisti dei nostri tempi definiscono “i poteri forti”.
E chissà se ancora una volta chi leggerà questo articolo avrà il coraggio di piazzare le sue risatine sbeffeggianti sotto questa tragedia, che lascia orfani tre ragazzi.
Secondo quanto riportato dai cronisti che hanno lavorato sul dramma che ha colpito la comunità dell’Alto Vicentino, Alessandro Mores si era ammalato di covid ed era arrivato in rianimazione circa due settimane fa. Al momento di firmare il consenso informato per essere intubato, data la gravissima insufficienza respiratoria, si sarebbe rifiutato, nonostante l’accorato appello dei familiari che gli avrebbero chiesto più volte di farlo.
Lui, convinto che il covid non provoca la morte, si è opposto strenuamente.
Secondo i dettagli riportati da Il Giornale di Vicenza, solo verso la fine delle sue ore di vita, questo padre no vax avrebbe acconsentito a farsi praticare il massaggio cardiaco ma quando ha detto era già troppo tardi e non è stato possibile rianimarlo.
Il profilo facebook di Alessandro Mores era l’emblema di quello che pensano i negazionisti del covid: post contro i vaccini, che qualcuno definisce ancora “sperimentali”, un fiume in piena di bufale con frasi monotematiche su quanto tiene in piedi le teorie complottiste di chi è convinto che questa pandemia sia una trovata del governo che vuole imporre le sue regole con l’appoggio della stampa tutta, comprata per ingannare il popolo.
Fake news che dilagano sul web e con cui facciamo i conti noi giornalisti ormai da due anni, che ci siamo sforzati di riportare una comunicazione istituzionale, seguendo alla lettera medici e fonti ufficiali di informazione e beccandosi insulti inenarrabili solo per far capire che quello che è accaduto a Mores può accadere a ciascuno di noi, se non vaccinato.
Quella di questo padre di famiglia thienese è una storia che non si vorrebbe mai scrivere, che sprigiona rabbia perché fatti di cronaca identici sono ormai all’ordine del giorno, ma c’è chi ancora parla di “dittatura sanitaria”, smentisce gli altissimi numeri dei contagi, insulta persino i medici e non crede nelle ricostruzioni dei media.
La storia di Alessandro Mores è venuta alla luce, ma chissà quanti no vax non conosciamo, sia perchè non parlano per pudore delle proprie posizioni e si trovano ricoverati in terapia intensiva o perchè non ce l’hanno fatta.
di Redazione Altovicentinonline