Li hanno colti di sorpresa alla stazione delle corriere di Thiene. Minacciandoli di prenderli a botte se non gli davano i soldi.
“Dammi soldi o ti meno” questo l’ordine del ‘capo’ della banda, mentre gli altri tre si preparavano a scaldarsi le mani contro due 16enni . E’ caccia aperta alla banda che sarebbe composta da quattro ragazzi italiani e di origine straniera.
Un episodio grave quello andato in scena ieri pomeriggio a Thiene, con un bottino di qualche decina di euro. Questo il prezzo che i ragazzini si sarebbero trovati a pagare per scamparla dalle minacce. Storie di intimidazione e di estorsione che vedono spesso i più giovani presi di mira da chi sfrutta gli angoli di Thiene, per cacciarsi in tasca il soldo. Solo un mese fa, sempre a Thiene, la richiesta di una prestazione sessuale fatta a due 17enni: in cambio avrebbero potuto riottenere quei 20 euro che gli erano stati portati via dai portafogli.
I fatti
I due giovani amici si erano dati appuntamento alla stazione degli autobus di Thiene. Lì infatti volevano farsi le foto per la patente del motorino, approfittando della macchinetta self service. Nemmeno il tempo dello scatto e i due 16enni si sono trovati accerchiati da altri 4 ragazzi.
Li avrebbero spinti dentro la macchinetta, pretendendo di farsi dare tutti i soldi che avevano. In cambio li avrebbero risparmiati da calci e pugni.
Per i due 16enni sono stati attimi di paura. Sentendosi intrappolati, e con l’unico pensiero di non diventare un pungi-ball, avrebbero quindi messo mano al proprio portafoglio, consegnando tutto quello che avevano ai loro aguzzini, che sarebbero minorenni italiani di origine straniera.
Una vicenda che è stata raccontata da una delle due vittime, accompagnata dai genitori, negli uffici dei carabinieri in via Lavarone. I militari dell’Arma stanno lavorando per acquisire tutti gli elementi utili per identificare la banda, fotogrammi delle telecamere di sorveglianza compresi.
“Hanno agito con sicurezza. Mentre il ‘capo’ del gruppetto si è fatto dare i soldi i suoi complici tenevano a bada la situazione – spiega il Capitano Davide Rossetti, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Thiene – Siamo sulle loro tracce”.
“Denunciate sempre”
Questo l’appello dell’assessore Samperi: “In modo da fornire quante più informazioni possibili su chi vuole campare di delinquenza in città, per fare modo alle forze dell’ordine di stringere il cerchio su di loro e consegnarli alla giustizia”.
Samperi: “Fallita politica di integrazione”
Torna la questione dei cittadini italiani ‘stranieri di seconda generazione’. Un tema che per l’assessore alla sicurezza Samperi dovrebbe andare a braccetto con la prevenzione. “Abbiamo messo in campo ogni misura per fare da deterrente ad episodi così – spiega – Dalle telecamere nelle zone sensibili della città, al pattugliamento della polizia locale nelle zone ‘a rischio’: scuole, parchi e stazioni. Ma è impossibile vigilare minuto per minuto. Se guardiamo fatti di cronaca simili notiamo che, nella maggior parte dei casi, sono questi ‘nuovi italiani, stranieri di seconda generazione’ a rendersi protagonisti. Mi chiedo allora se l’episodio avvenuto alla stazione delle corriere non sia l’ennesima testimonianza del fallimento delle politiche di integrazione”.
“Non chiamiamoli più bulli – conclude l’assessore Samperi -Questi ragazzi, se non vengano fermati prima, si instraderanno nella carriera da criminali. Mi chiedo cosa non funzioni nelle loro famiglie. Cosa non recepiscano nella comprensione delle regole, rivelando un grande problema di integrazione”.
Paola Viero