“La scorsa estate, in una calda giornata in spiaggia, Salvatore è volato via, si è alzato in volo come uno dei suoi amatissimi aerei.” Queste le prime parole dell’Istituto Comprensivo di Thiene che annuncia, nel comunicato ufficiale, che il prossimo giovedì 31 ottobre, i suoi compagni e insegnanti si ritroveranno per un momento di commemorazione dedicato al piccolo Salvatore.
Lo scorso agosto infatti una tragedia aveva colpito la comunità di Thiene: il piccolo Salvatore, un bambino di soli 13 anni , che frequentava le scuole medie Bassani, era morto durante una giornata al mare nella sua Sicilia, di cui era originario. Era stato colpito da un malore mentre giocava vicino alla riva. Inutili i soccorsi e l’intervento di alcuni bagnanti che si erano accorti immediatamente che qualcosa non andava. I suoi compagni di scuola, come già raccontato in questo articolo, lo avevano salutato allora con messaggi colmi di affetto e incredulità. Ma quel saluto non è mai stato un addio.
Nel comunicato firmato dal dirigente scolastico Francesco Crivellaro, si legge che, dopo la seconda ricreazione alle 12:10, i ragazzi torneranno brevemente in classe e poi si raduneranno accanto alla palestra, dove è stata allestita una piattaforma per questo momento di commemorazione. La celebrazione proseguirà con la piantumazione di un albero nel giardino della scuola, come simbolo della vita e del ricordo di Salvatore, che continuerà a rappresentare qualcosa di speciale per tutti.
Gli amici di classe, che ancora oggi sembrano percepire la sua allegria e presenza tra i banchi, vivranno questo momento dedicandogli pensieri, parole e ricordi, come se Salvatore fosse ancora lì, accanto a loro.
L’albero che verrà piantato sarà il simbolo della sua memoria: le sue radici affonderanno nella terra della scuola, mentre i rami cresceranno verso il cielo, così come la dolce memoria di Salvatore crescerà nei cuori dei suoi compagni e insegnanti. La cerimonia si concluderà alle 14, al termine delle lezioni, ma il ricordo del piccolo Salvatore resterà sempre vivo.
Laura San Brunone