Una brutta pagina per il Comune di Thiene, finito sui giornali per una storia di tangenti che nel 2015 portò all’arresto, in flagranza di reato, Roberto Cacco, all’epoca dirigente dell’ufficio tecnico comunale.
Una vicenda di quelle che solitamente vengono scritte, e lette, sui quotidiani del sud.
Un caso che martedì scorso è approdato davanti ad un giudice che, per l’infedele’ del municipio di Thiene, ha sentenziato il rinvio a giudizio per tentata induzione indebita. In una sola parola ‘tangente, per la quale la difesa di Cacco ha già ottenuto il rito alternativo abbreviato.
I fatti
Era il 25 novembre di tre anni fa quando i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Thiene, arrestarono Cacco. Lo fermarono mentre stava uscendo dall’ufficio della sua vittima, l’architetto Mojentale di Zanè, con in mano la mazzetta da mille euro. Denaro che i militari dell’Arma, intervenuti dove essersi messi d’accordo con Mojentale, gli sequestrarono.
Una notizia che gettava ombre sul Comune di Thiene, che aveva assunto il dirigente padovano poco dopo l’insediamento della giunta Casarotto. Un fatto di cronaca che ebbe grande risalto, anche sui giornali a tiratura nazionale, nonostante il tentativo di celarne la notizia.
Il sindaco Casarotto, all’epoca, dei fatti chiarì immediatamente la sua posizione di estraneità. Raccontando, inoltre, di come lui stesso ebbe un ruolo attivo nell’indagine, che poi portò all’arresto del dirigente comunale.
Al primo cittadino si rivolse Mojentale , dopo che si era visto chiedere da Cacco 1500 euro. Una somma che secondo Cacco era un semplice prestito, ma che per l’accusa era una vera e propria tangente.
Fu proprio il sindaco Casarotto ad accompagnare la vittima dal Comandante dei carabinieri Thiene, il Capitano Davide Rossetti, dove venne messa nero su bianco la denuncia.
Quindi le indagini preliminari da parte della magistratura, volte alla raccolta di quelle prove di colpevolezza. Martedì scorso il gup ha disposto il rinvio a giudizio per Roberto Cacco.
di Redazione AltovicentinOnline