La brutale aggressione di due persone da parte di un branco di giovani a scorsa notte in pieno centro a Thiene scuote la comunità. Mentre continua l’attività investigativa dei carabinieri per risalire ai responsabili, sui social si rincorre la richiesta di maggiore potere d’azione per le forze dell’ordine quando intervengono e pene esemplari per chi commette un crimine. Oltre alla condanna per una violenza che avrebbe potuto sfociare in una guerriglia. Bastava solo un altro ragazzo che si accodasse a quello che aveva lanciato la bottiglia di vetro, in direzione della gazzella e del carabiniere che stava ascoltando una delle due vittime, per scatenare qualcosa di ben più grave.

Violenza contro i carabinieri.Il pestaggio della scorsa notte sembra un copia-incolla di quei fatti di cronaca che con cadenza quasi quotidiana arriva da altre città. Quelle grandi, metropolitane, ma che Thiene non è abituata a vivere. Quello accaduto nella notte tra sabato e domenica assume una piega più preoccupante che trova la sua ragione nell’asticella che questi ragazzi hanno dimostrato nei confronti dei carabinieri. I cocci di vetro rimasti a terra parlano di un’impunità e di un’arroganza con le quali questi giovani si vestono quando si trovano a tu per tu con chi porta una divisa. Non troppo vicini, ma nemmeno così distanti, tanto da scagliare una bottiglia che fortunatamente intercetta un palo. Tanto da dire a tiro d’orecchio del proprio amico “a me loro non fanno paura, gli sputo addosso”. Giovani e giovanissimi che quando sono in gruppo fanno come gli pare. Servono soldi? Li sfilano al primo che passa, menandolo con calci e pugni. Arrivano i carabinieri? Scappano in gruppetti, non lontanissimo, per poi tornare sui loro passi come a sottolineare che loro non scherzano. Quando sono in gruppo, però. Mai soli. Singolarmente non avrebbero il coraggio di affrontare di chi si spende per vigilare il territorio, preservando la sicurezza di una comunità tutta. Uomini e donne dell’Arma che non svolgono il loro lavoro solo quando all’interno di una gazzella. Ma che svolgono indagini preziose e ad ampio respiro per portare davanti ad un giudice chi si macchia di un crimine.

Le reazioni sui social. I commenti si accavallano per il pestaggio che, stando a quanto raccontato da chi si trovava in quella piazza la scorsa notte, si sarebbe svolto nella cornice di una maxi rissa tra due fazioni opposte dei giovani. Una dinamica ancora tutta da verificare e da ricostruire ma che trova spazio nei social. Ma su tutto, spiccano le richieste di una maggiore giustizia, arrivando infine a monte del problema con chi si chiede cosa accadda nelle famiglie che consegnano alla società giovani come quelli che si sono resi protagonisti la notte scorsa a Thiene. Orfani di una qualsiasi forma di rispetto delle regole civili e comuni.

C’era tanta Thiene sabato notte nei pressi di quella rapina, che ha lasciato il segno in chi ha assistito anche ad un solo frammento di un fatto di cronaca, che ora sta scatenando retoriche e strumentali prese di posizioni politiche. Che non riporteremo. Un grave fatto di cronaca, che invece, andrebbe analizzato in un contesto sociale ben più ampio, dove il buon senso prevalesse sugli sciacalli e la competenza sui politichetti di turno che non sanno nemmeno quello che dicono.

Notte choc a Thiene. In 2 aggrediti dal branco tra calci e pugni – AltoVicentinOnline

P.V.

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