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Thiene. Blitz in via Marconi, scoperti extracomunitari abusivi

Un’operazione congiunta fra la Polizia Locale Nevi. e i militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Thiene ha portato alla luce gravi irregolarità legate all’occupazione e all’utilizzo di alcuni immobili situati in via Marconi, un’area già nota per problematiche sociali e di ordine pubblico.

L’attività di controllo, svolta nell’ambito di un servizio interforze, ha rivelato che alcuni cittadini extracomunitari, regolarmente presenti sul territorio italiano, erano ospitati senza le necessarie comunicazioni all’Autorità di Pubblica Sicurezza entro il termine di 48 ore, come previsto dalla legge. La mancata registrazione presso le autorità competenti è una violazione che non solo espone a rischi di sicurezza, ma solleva anche preoccupazioni circa la gestione e il controllo degli immobili a scopo di accoglienza.

Ulteriori ispezioni hanno permesso di accertare lavori di ristrutturazione non conformi, che ora saranno oggetto di un approfondimento da parte dell’ufficio tecnico comunale. Se gli interventi edilizi non risultano essere a norma, potrebbero scattare pesanti sanzioni e provvedimenti. Un altro aspetto inquietante emerso durante il controllo è stato l’uso di un sottotetto come dormitorio, una situazione che evidenzia un possibile abuso dello spazio abitativo.

L’operazione ha messo in evidenza una serie di problematiche che vanno ben oltre le singole irregolarità: questioni anagrafiche, fiscali, edilizie e ambientali sono state portate alla luce, a dimostrazione che la gestione di alcune realtà abitative non è mai stata sotto il giusto controllo.

Alla fine del controllo, sono state elevate sanzioni per un totale di tremila euro, ma la vera domanda che emerge da questo intervento è: quante altre realtà nascoste potrebbero celare situazioni simili, che compromettono la sicurezza e la legalità in città?

Le forze dell’ordine hanno ribadito l’importanza di mantenere alta la vigilanza, soprattutto in aree dove le criticità sociali sono più evidenti, per evitare che situazioni come questa possano diventare la norma anziché l’eccezione. L’auspicio è che questi interventi siano solo il primo passo per un controllo più capillare e strutturato, che faccia fronte a irregolarità e abusi spesso troppo a lungo trascurati.