C’è sgomento a Thiene per la morte di Don Attilio Sasso, 84 anni, sacerdote della Congregazione dei Giuseppini, trovato morto all’alba di questa mattina nella camera da letto del Patronato San Gaetano.
Originario della parrocchia di Laverda, nel vicariato di Lusiana, aveva ricordato quest’estate 55 anni di sacerdozio tutti spesi ispirandosi al suo padre fondatore, san Leonardo Murialdo, che amava ricordare: “La santità è la vita quotidiana, è il fare in semplicità e silenzio, è la scrittura della propria storia”.
Don Sasso è stato per generazioni insegnante di lettere a Thiene, nella scuola del Patronato San Gaetano, dove ha anche gestito per tanti anni anche il Cinema.
“Ho imparato a conoscere Don Attilio frequentando proprio il Cinema del Patronato – ha raccontato commosso Giovanni Casarotto, sindaco di Thiene – Me lo ricordo con la sua stazza imponente e la sua voce stridula e inconfondibile. A volte poteva sembrare brusco da mettere un po’ di soggezione, ma se lo si conosceva un po’ meglio era una persona arguta e spiritosa, che sotto la scorza ruvida nascondeva un cuore grande e l’esperienza di un educatore autentico, certo d’altri tempi ma sempre attento alla realtà presente e critico all’occorrenza. Era anche e soprattutto un uomo di Dio e di fede profonda”.
Un ricordo particolare viene anche dalla comunità cristiana di San Giorgio di Perlena che don Attilio considerava la sua seconda parrocchia d’origine, dopo Laverda. “Tutti gli anni don Attilio veniva da noi a celebrare il Triduo Pasquale – ricorda il giovane 22enne sacrestano e factotum Michael Malucello – Si considerava simpaticamente il cappellano della nostra parrocchia e il paese lo considerava uno di noi”.
Il cordoglio nella città di Thiene è grande: già stasera in molti si sono trovati alle 20 nella chiesa del patronato per ricordarlo nella preghiera. I funerali solenni saranno celebrati lunedì prossimo, 12 novembre, alle 15 in Duomo.
Sandro Pozza