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Thiene. A 16 anni a ‘bucarsi’ alla stazione. Samperi: ‘Sono rimasto scioccato’. Regione convoca tavolo di confronto

Tre adolescenti,  che si recano da sole a Campo Marzo, che acquistano marijuana ed eroina. La più piccola , lei  17 anni non li ha ancora compiuti, dopo essere stata trovata in procinto di ‘bucarsi’ nell’area ex scalo merci della stazione ferroviaria di Thiene, confessa agli agenti della Polizia Locale di essere tossicodipendente da un anno.

Uno spaccato da brividi, che ha inorridito chiunque abbia letto una notizia che la dice tutta sul consumo di droga, sempre più accessibile ai ragazzi. Adolescenti e studenti che prendono un treno per andare a Vicenza, a Campo Marzo, e contrattano con il pusher di turno per comprare la dose che vogliono. I soldi non sono un problema.

L’ultima operazione antidroga dell’Alto Vicentino è di giovedì scorso, con tre ragazze che seppur non perseguibili penalmente in quanto la droga era per uso personale, rappresentano dei ‘casi sociali’, che l’amministrazione comunale di Thiene non vuole prendere sotto gamba.

‘Lo scorso anno abbiamo denunciato questo consumo di droghe pesanti, che viene evidenziato dai sequestri eseguiti dagli agenti del Comandante Scarpellini, che sono in aumento. Un dato che non desta allarme, ma che rimarca l’incremento di giovani che nel quotidiano si servono di stupefacenti che creano dipendenza, che hanno quindi una problematica che va affrontata con urgenza. Una ragazza di 16 anni – spiega l’assessore alla Sicurezza Alberto Samperi – se non viene fermata nel suo uso costante di eroina, diventerà un caso sociale, che va impedito. So che persino l’assessore regionale Elena Donazzan ha promosso un tavolo di confronto proprio perché colpita dal caso delle tre ragazzine fermate alla stazione dei treni di Thiene’.

Samperi, sappiamo che il suo è un confronto costante con il comandante Scarpellini, che idea si è fatto della droga che circola in città?

Credo di non averla mai nascosta e sono stato il primo a convocare nei mesi scorsi una conferenza stampa per mettere al corrente la cittadinanza di quest’uso di droghe pesanti che destabilizza qualsiasi padre di famiglia. I sequestri di droga eseguiti dalla nostra Polizia Locale devono essere un termometro dell’attività che abbiamo messo in atto, specie nelle scuole, utilizzando anche l’infallibile fiuto del cane Rocky. I dati non evidenziano un aumento esponenziale del consumo, ma devono essere analizzati come risultato di attività di contrasto del fenomeno degli stupefacenti. Se non ci fossero sequestri e operazioni antidroga significherebbe che l’attività di prevenzione non esisterebbe.

L’Assessore Elena Donazzan denuncia una sorta di sottovalutazione del problema da parte dei presidi delle scuole. Le risulta?

Non nelle scuole di Thiene, anzi. I presidi delle scuole di Thiene sono i primi a segnalarci quando hanno percezione di qualcosa che non va all’interno dei loro istituti.Quando la Polizia Locale interviene con i cani antidroga è grazie alla loro collaborazione, all’input che loro danno. Posso assicurare che i nostri dirigenti scolastici sono di grande sensibilità e a Thiene si fa rete con il Comune e con le forze dell’ordine in tutela dei giovani.

Quando ha saputo delle tre ragazze fermate alla stazione con la droga cosa ha pensato?

Sono rimasto scioccato, da padre e da amministratore. Mi sono confrontato con la Polizia Locale. Sapere che la più piccola, la ragazza di sedici anni, si ‘bucava’ da un anno mi ha sconvolto e questa ragazza va assolutamente riabilitata perché una quindicenne che inizia a ‘farsi di eroina’ quando dovrebbe ancora giocare con le barbye diverrà un’adulta con seri problemi, se non si interverrà immediatamente. Stiamo parlando di eroina, non di marijuana. Ieri, mi ha chiamato il sindaco Giovanni Casarotto che aveva saputo della voglia di confronto da parte della Regione. Siamo felici del suo interesse e sarà sicuramente un tavolo di confronto molto importante e costruttivo.

Secondo lei da dove si deve partire per affrontare una problematica che non si riesce ad arginare da decenni?

Dalle famiglie senza dubbio. Occorre sensibilizzare i genitori affinchè tengano d’occhio i figli, specie in età difficile come l’adolescenza. Osservarli e denunciare se assistono tra le quattro mura domestiche a qualcosa che non quadra. La famiglia ha un ruolo fondamentale in questi casi, poi, è chiaro che non verrà lasciata sola con la problematica perché la rete d’intervento esiste ed abbiamo dimostrato che funziona. I dati ce lo dicono, l’operazione antidroga di giovedì scorso ne è l’emblema.

N.B.