Ha riaperto gli occhi il piccolo Thiago, il bimbo di 14 mesi che l’8 marzo scorso venne travolto a Marostica dal camioncino di Pietro Dal Santo. Il muratore artigiano 58enne di Thiene, che da quel giorno si trova in cella a Vicenza, attende il ricorso al tribunale del riesame. Domani saprà se la richiesta, fatta dal suo avvocato per farlo scarcerare, verrà accolta e potrà andare a casa ai domiciliari.
Su Pietro Dal Santo gravi le accuse. Lesioni personali stradali gravissime e guida in stato di ebbrezza. Guidava il suo furgone con un tasso di alcol di cinque volte superiore al limite consentito. Nel suo sangue, nel prelievo fatto coattivamente perché lui si rifiutava, vennero riscontrati 1,96 grammi per litro. Ubriaco, schiacciò il piede sull’acceleratore per cercare di scappare ad un controllo della Polizia Locale. Lui ed il suo furgone si sono schiantati su di un muretto, dove sedeva la giovane mamma che stava imboccando il piccolo Thiago. L’allegria di una famigliola distrutta in un attimo. Il bimbo di 15 mesi che resta schiacciato nel suo passeggino e, nonostante i tentativi dell’equipe chirurgica dell’ospedale di Padova, subisce l’amputazione parziale della gamba destra.
Diciassette giorni di coma farmacologico per il piccolo Thiago, indotto dai medici del reparto di terapia intensiva pediatrica di Padova. Giorni in cui la paura per la sua sorte è sempre stata forte, anche per i traumi che ha subito dopo essere stato sbalzato dal suo passeggino. Vicino a lui anche la mamma, che dopo un primo ricovero all’ospedale di Bassano, chiese di essere trasferita e curata a Padova. Vicino al suo piccolo.
Per Pietro Dal Santo la Procura di Vicenza adottò sin da subito una linea dura. Per il 58enne di Thiene, dopo aver falciato il bimbo e la mamma di Marostica, venne decisa la misura cautelare in carcere, confermata anche dal gip Gerace. La parola ora passa al giudice del riesame. Domani deciderà se Pietro Dal Santo potrà andare ai domiciliari, o rimanere in cella.
Paola Viero