Gentile redazione,
ci siamo lasciati un 2023 con una diatriba fra sindaci e comuni sulla gestione di questa importante arteria stradale. E’ cambiato qualcosa? Si. Gli incidenti a causa della primavera anticipata partono già da febbraio. Limiti 70, limiti 90, autovelox spenti e che sia la “giungla” stradale.
L’anno scorso scrissi, che era a mio parere indispensabile, riattivare i velox e pure aggiungerne più di uno. Gli autovelox aggiuntivi vanno posizionati in punti strategici che son ben noti a chiunque. Non serve una perizia ingegneristica.
Domenica, la 349 è stata chiusa per ore, con l’intervento di più mezzi di soccorso e forse a questo punto mi vien da pensare, che pendolari e turisti, gradiscono di più ore fermi in coda, piuttosto di salire liberamente o scendere ad Asiago a velocità codice. (90 km/h – 70 km/h in curva) Dalla Pianura ieri si vedeva il “serpentone 349″ che è un immagine e cartolina ben nota, ossia i fari delle auto ferme lungo il Costo con quell’immagine da albero di Natale fuori tempo, visto che siamo in Quaresima.
Detto cio’ salire per la 349 è diventato un terno al lotto con molte incognite e domande per chiunque:
– Trovo incidenti?
– Trovo qualche scalmanato che mi atterra sul cofano?
– Non arriverò mai ad Asiago?
– Rischio fermo auto e patente perché qualche “scalmanato” si suicida sul mio veicolo?
– Non posso scendere da Asiago dopo una pizza ed una birra, si viene pure incriminati, se coinvolti in sinistro??
Conviene salire per altre strade. Inevitabile anche se si allunga il tragitto. E’ la triste realtà. Per finire, continuiamo a dar lavoro ai fioristi, che pur loro, ci mancherebbe, devono lavorare. Ma che il Costo diventi il deposito di fiori, lapidi con foto è sconfortante. Auguro ai centauri, lo son pure io, una buona guarigione.
Luca Rigon, Carrè
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