Lei, pluritrapiantata, cardiopatica, disabile e immunodepressa, il vaccino anticovid lo desidera disperatamente da mesi per allontanare la paura di quel virus che, con il suo quadro clinico, potrebbe avere conseguenze disastrose, ma niente da fare, non è ancora il suo turno. E’ il turno invece di suo marito, a cui, ironia della sorte (o della burocrazia sarebbe meglio dire), è destinata la fiala. Il motivo? Perché vive con una persona pluritrapiantata, cardiopatica, disabile e immunodepressa.
A raccontare la surreale vicenda è Maura Fontana, molto conosciuta nell’Alto Vicentino perché paladina delle persone che soffrono di disabilità e patologie gravi, amante degli animali. E’ solita raccontare le sue ‘avventure’ ridendo e scherzando, ma questa volta, nel tono della voce, non riesce a nascondere delusione e rabbia.
“Io sono in cura a Milano, dove ho subito un doppio trapianto e a causa delle restrizioni da covid proseguo le cure a Vicenza – ha spiegato – Ho chiamato la Ulss infuriata, chiedendo perché non ho ancora ricevuto il vaccino, visto che altre persone nella condizione hanno già avuto la seconda dose. Mi è stato risposto che non ero in lista”.
Da qui la rabbia, ma soprattutto l’incredulità davanti ad un sistema che viene spesso definito “eccellenza”.
“Mio marito farà il vaccino oggi, giovedì 25 marzo, ma io non so ancora quando avrò la mia prima dose – ha sottolineato – Mi hanno anche detto con convinzione di non presentarmi oggi insieme a lui, sia mai che io faccia l’infiltrata. Sono ammutolita, indignata, furiosa, stanca di questa organizzazione ‘ad cazzum’ tipicamente italiana: illogica, pericolosa, devastante e inaudita. Questo ‘fiore all’occhiello’ è davvero una vergogna”.
Alla fine, Maura Fontana, che per raccontare la sua storia di recente era apparsa anche in televisione ospite in Rai ha avuto anche la forza di ironizzare e ridendo ha detto: “Secondo me mi considerano una grandissima rompicogl… ed è per questo che non mi hanno messa in lista. Sperano di farmi fuori. Ma non ce la faranno”.
A.B.