Si sono conclusi da pochi giorni i lavori di consolidamento delle frane in contrà Ravagni. Grazie a questo intervento sono state migliorate le condizioni di sicurezza della parete rocciosa posta a monte delle strada attraverso la messa in opera di una rete paramassi armata e ancorata alla roccia con barre e funi per impedire il distacco di blocchi rocciosi.
I lavori rientrano nel piano delle opere di ricomposizione e prevenzione del dissesto idrogeologico, del valore complessivo di 2 milioni 270 mila euro che interessa diverse aree collinari, montane e pianeggianti di Schio. Nell’area del Tretto e di Monte Magrè, infatti, sono previsti diversi interventi di sistemazione e messa in sicurezza di sedi stradali per la mitigazione di fenomeni franosi. Ora si proseguirà in contrada Bonati (dove si è già concluso un primo intervento), contrada Palle, contrada Magliaretto, via Rivelle, via Scortegagna e anche San Ulderico con la sistemazione di un problema di scarico delle acque stradali vicino al parco giochi. In programma anche interventi di ripristino in contrada Nogare e in contrada Cisele.
Non solo: anche in via San Martino (Cenacolo-Poleo) con la demolizione di una porzione di muro di sostegno dissestato a monte della strada comunale e la realizzazione di un sistema di sostegno della scarpata con chiodature e rete di consolidamento. Cantieri per la sistemazione e messa in sicurezza delle sedi stradali anche in via San Giorgio (nel tratto che va da contrada Ravagni a contrada Corobolli), contrà Costenieri,contrada Ruari, contrada Lesengno, contrada Corbara e via Cracchi, contrada Pinzerle e Pedrocchi, il sentiero in località Santa Giustina, contrada Reghellini e località Capitello.
“Come abbiamo già sottolineato più volte questo piano di opere per la ricomposizione e prevenzione del dissesto idrogeologico non ha precedenti per numero e tipologia di interventi” – spiega il Sindaco -. “Si tratta di un piano reso possibile grazie al lavoro di programmazione e progettazione dei nostri uffici, che ci ha consentito di ottenere importanti risorse dai bandi ministeriali. Con le sole ‘forze’ delle casse comunali non saremmo mai riusciti a portare avanti questa serie di interventi che ora più che mai sono necessari considerata la fragilità del nostro territorio, messa ancor più a dura prova dai cambiamenti climatici”.
di Redazione AltoVicentinOnline