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Schio. ‘Tenta il suicidio e le fanno la multa’. Scarpellini: ‘Vi spiego come sono andati i fatti veramente’

La notizia sta facendo il giro dell’Italia e stamattina, il comandante della Polizia Locale Giovanni Scarpellini è stato contattato persino dai giornalisti di Mediaset, che chiedevano spiegazioni circa la notizia rimbalzata  a Milano sul tentato suicidio avvenuto in via Btg Val Leogra a Schio, culminato con una multa nei confronti della donna, travolta da un’auto in corsa.

‘ Una notizia che vuole gettare discredito sulla Polizia Locale, accuse infondate che respingiamo fermamente. E’ stato questo il commento a caldo del comandante della Polizia Locale Giovanni Scarpellini.

 

Comandante Scarpellini, può spiegarci cosa è realmente accaduto?

La pattuglia è intervenuta un pomeriggio di sabato 10 giugno in via Battaglion Val Leogra di Schio,  alle ore 15,15. Ci era stato segnalato un investimento di pedone, solo oggi, dai giornali, scopriamo essere con certezza un tentato suicidio.

 L’agente intervenuto sul posto accertava che una  ragazza 23enne residente a Schio, alla guida di autovettura Lancia Ypsilon viaggiava  in direzione via Baccarini, quando, una donna di Schio, che stava camminando regolarmente sul marciapiede, attraversava improvvisamente la carreggiata da destra a sinistra, senza utilizzare l’apposito attraversamento pedonale e nonostante l’autovettura in transito. La conducente del veicolo, nonostante la pronta frenata, non riusciva ad evitare l’urto, investendo il pedone.
Sentita sui fatti, la ragazza alla guida dell’auto, completamente sconvolta, descriveva che l’investita si era rialzata ed allontanata dal luogo del sinistro. La sua auto aveva riportato la rottura del parabrezza. L’agente intervenuto rintracciava l’investita in un bar del centro. La donna investita, che  riferiva di “non ricordare nulla”, pertando non assumendosi alcuna responsabilità del sinistro, rifiutava categoricamente di fornire i dati dei familiari.  Pertanto veniva accompagnata in comando, dove veniva fatta convergere un’ambulanza, anche se lei rifiutava qualsiasi intervento. Tramite la scheda anagrafica, veniva comunque recuperato il nome della madre convivente, e veniva inviata una pattuglia sul posto per avvertirla. Ma la madre non era presente. Fortunatamente veniva rintracciata una zia, che si prendeva carico della situazione.  La zia si recava quindi al Pronto Soccorso, dove di lì a poco giungeva l’ambulanza che aveva prelevato la nipote all’interno del comando di polizia locale, dove le erano state prestate le prime cure. La donna veniva quindi ricoverata all’ospedale e poi in altro luogo di cura.
 
Per voi quindi, si è trattato di un attraversamento imprudente della strada?
 

Al momento dei fatti, non era possibile indicare con certezza un tentato suicidio. Lo stesso personale sanitario non lo ha certificato. Pertanto, come da prassi, l’agente ha compilato un verbale dell’importo di € 25,00 + spese notifica (€ 17,50 se pagata entro 5 giorni), ai sensi dell’art. 190 commi 2° e 10° (attraversava la carreggiata senza servirsi dell’apposito attraversamento pedonale posto a meno di 100 metri), che veniva inviato alla donna investita, risultante maggiorenne e non gravata da alcun provvedimento legale (interdizione). Oggi, apprendo sempre dai giornali, che si tratta addirittura di una disabile (cosa che a noi non risultava).

La zia si è anche presentata in comando per ringraziare la Polizia Locale del lavoro svolto e dell’umanità dimostrata. Questo per spiegare, che per noi era tutto circoscritto a quanto appena illustrato. Oggi, sui giornali, accuse diffamatorie sulla Polizia Locale che avrebbe pensato solo a sanzionare una povera ragazza che aveva tentato il suicidio. Nei prossimi giorni partiranno le denunce perchè non è possibile accettare una distorsione dei fatti del genere. Lo devo all’istituzione che rappresento e ai miei uomini.
 
Comandante Scarpellini, vuole spiegare ai lettori di Altovicentinonline il perchè della multa?
Perchè c’era la ragazza a bordo della Ypsilon da tutelare e quel verbale, assolutamente previsto dal Codice della Strada,  costituisce l’unica tutela legale per la ragazza 23enne coinvolta, suo malgrado, nel sinistro, anche perchè il referto medico rilasciato dal pronto soccorso dell’ospedale di Santorso attesta: “pedone investito da auto”. Quella multa le servirà per dimostrare che non è stata lei a provocare l’incidente, ma è la prova messa nero su bianco che è stata l’investita ad attraversare la strada dove non consentito. Questo passaggio tecnico è di fondamentale importanza e noi abbiamo seguito la regola. Il resto sono solo strumentalizzazioni che verranno chiarite nelle sedi opportune perchè qui sono stati distorti i fatti e va assolutamente ripristinata la verità.
N.B.