Sul come dalla Casa della Salute ‘De Lellis’ sia arrivata sul greto del Leogra, rischiando di essere trascinata via dalla piena, ora indagano i carabinieri. Piccola e fragile. Di quella ‘fragilità’ che avrebbe richiesto un’attenzione in più. Sulla bambina di soli sei anni, salvata stamane a Schio dai vigili del fuoco e dai carabinieri a pochi passi dalle acque del Leogra, ora la Procura di Vicenza vuol capire di più. Scoprendo come abbia potuto allontanarsi dall’ex De Lellis, percorrere un bel tratto di strada, finendo seduta sul greto del torrente. Da sola e affetta da autismo.
Per questo sono state avviate le indagini. Per capire come la piccola abbia potuto girare da sola, lasciando la Casa della Salute ‘De Lellis’. Abbandonando la sala dove aspettava la mamma che, pare, in quel momento stesse facendo il prelievo. Chi guardava la piccola? E’ qua che la Procura berica vuol arrivare, per stabilire la responsabilità di terzi per il suo allontanamento. E come è possibile che nessuno l’abbia notata mentre abbandonava la struttura, per incamminarsi verso via Trento e Trieste? Quesiti ai quali gli investigatori dovranno andare a fondo. Ora la bambina, soli sei anni, si trova all’ospedale di Santorso dove è stata subito portata dopo che i vigili del fuoco l’hanno recuperata da quel piccolo pezzetto di terra ancora non coperto dalle acque del Leogra. Infreddolita, ma salva, è stata presa amorevolmente in curi dai medici, mentre i carabinieri si davano da fare per capire chi era. E come ci fosse finita sul greto del torrente.
L’allarme: “si è gettata”. Lì infatti, poco dopo le 9.30, un passante l’ha notata. Lanciando l’allarme: “venite, una bambina si è gettata dal Ponte di Magrè”. Una richiesta di soccorso, grave, che ha subito fatto scattare la macchina dei soccorsi. Prima i carabinieri e subito dopo i vigili del fuoco di Schio. Sono tutti scesi lì da lei. Quasi correndo su gradini di terra dell’argine reso scivolo dalle piogge. E’ stata subito accerchiata dai suoi ‘angeli’. Come a difenderla dalle acque in piena che avrebbe potuto trascinarla via. Delicatamente imbragata dai vigili del fuoco è stata riportata sù, fino in strada. Per lei, era già stata allertato e dirottato dalla valle dell’Agno l’elicottero Drago 149. Anche una squadra di sommozzatori era pronto a fornire il suo supporto ma, fortunatamente, non è stato necessario. Ma hanno comunque avuto il triste compito di continuare a cercare i due dispersi di Valdagno, con l’esito che purtroppo si conosce.
La sua età, la sua ‘fragilità’, hanno palpato l’animo dei suoi soccorritori. Uno di loro si è sfilato il proprio maglione per cercare di ridarle un po’ di calore. Un gesto di cuore, dei primi attimi. Poi la bimba è stata avvolta dalla metallica in dotazione per ripararla dal freddo e portata di corsa in ospedale.
di Redazione AltovicentinOnline
Schio. Bambina salvata in tempo. Rischiava di finire nel torrente