Altro che regolamento per la condotta del cane e la raccolta delle deiezioni che sporcano il suolo pubblico. Quanto successo questa mattina a Schio, dopo il passaggio di un gregge di mille pecore e 20 asini, potrebbe entrare negli annali dei regolamenti locali, grazie a chili e chili di deiezioni di animali e fango lasciate a terra a sporcare un intero quartiere.
In parte, secondo il pastore, è anche colpa di chi ostacola la vendita della carne di agnello durante il periodo pasquale, causando un drastico crollo delle vendite nel settore della pastorizia, solo in parte compensata solo in parte dall’aumento degli acquisti da parte degli immigrati di religione musulmana, con conseguente minore impiego di personale addetto al gregge.
Una multa di quattrocento euro e il pagamento delle spese di pulizia è quanto è toccato questa mattina ad un pastore di San Vito di Leguzzano, che insieme ad un impiegato senegalese 20enne e a 4 cani, ha fatto transitare le pecore su alcune strade di Schio.
Non è passato inosservato il passaggio degli animali, con deiezioni e fango che sono rimasti a terra imbrattando via Maestri del Lavoro, via Mantova, via Padova, via Comuni, via Roma, via Cimitero Vecchio e via Piccoli.
La Polizia Locale Altovicentino è dovuta intervenire dopo che una pattuglia aveva notato in via Maestri del Lavoro la sporcizia lasciata dal passaggio del gregge e dopo aver ricevuto tante segnalazioni arrivate da privati cittadini che lamentavano sporco anche in molte
Agli agenti è bastato seguire la scia di deiezioni e fango per raggiungere gli animali e identificare il pastore, che si trovavano in un’area campestre in via Piccoli a Magrè, frazione di Schio.
Sul posto è intervenuto subito il personale della ditta ‘Sicurezza e Ambiente’, che ha provveduto alla messa in sicurezza e alla pulizia delle strade.
Oltre alla sanzione di 400 euro e al pagamento delle spese per la pulizia del manto stradale, il pastore dovrà rispondere per una segnalazione che verrà fatta all’Inps per verificare la regolarità del rapporto di lavoro del giovane senegalese residente a Schio.
Con gli agenti del comandante Giovanni Scarpellini, il proprietario delle pecore si è giustificato dicendo di attraversare un momento difficile nel suo lavoro, anche a causa della diminuzione delle vendite di carne di agnello nel periodo pasquale, compensata solo in parte dall’aumento degli acquisti da parte degli immigrati di religione musulmana. Ed è solo di 2 giorni fa la strage di pecore. che è costata la vota a oltre 22 esemplari, travolti da un camion mentre ‘pascolavano’ lungo la provinciale 349 a Cogollo del Cengio.