Avere 19 anni ed usare una “perspicacia criminosa” spaventosa. Finendo poi nella cella di un carcere, grazie agli sforzi combinati di agenti della polizia locale e della magistratura. La notizia dell’arresto del capo della gang, che terrorizzava piazza Falcone Borsellino a Schio, ha suscitato molte reazioni. Anche quella della parlamentare thienese Cristina Caretta che si complimenta col Comandante Giovanni Scarpellini. “A lui il mio plauso”.
La decapitazione della gang di Schio, col suo capo Karim El Moutaouki finito in carcere e gli altri suoi membri, tra i quali anche dei minorenni, denunciati, è cartina tornasole di quanto il controllo del territorio sia forte, anche per mezzo di tutte le forze dell’ordine. Una vicenda che ha scioccato ben oltre la comunità dell’alto vicentino per l’efferatezza praticata da questo gruppo di ragazzi, coi ‘baffi da latte’ sino a pochi anni fa. Giovani che per fare pagare lo ‘sgarro di un traditore’, che avrebbe aperto la bocca con la polizia locale, lo hanno picchiato selvaggiamente, guidati dal 19enne El Moutaouki seppure fosse appena stato messo ai domiciliari per spaccio di droga.
Nei genitori alcun controllo “Sono loro a dominare in famiglia”
Ragazzi che non hanno alcun senso delle regole, credendosi dei padreterni. Giovani che girano attorno alla maggiore età puntando a trasgredirle, non trovando alcun ostacolo in ambito familiare. “Purtroppo in molte occasioni vediamo alcuni che ragazzi che dominano i propri genitori – spiega il Comandante Giovanni Scarpellini – Personalmente mi è capitato più di una volta, quando vado dalla famiglia o li chiamo al Comando, che queste ‘nuove leve’ trattano male la mamma. Mi trovo di fronte a dei genitori annichiliti di fronte all’arroganza del figlio, che ovviamente nega tutto quello che stiamo contestando. E mamma e papà credono a loro, quando i riscontri oggettivi parlano chiaro”.
Famiglie in balia di figli che sembrano mirare alla carriera del criminale professionista. Una new generation che se vedono una divisa rispondono a muso duro, che si sentono intoccabili ed inarrivabili da ogni forma di restrizione. “Mi sono davvero trovato di fronte a tutte le reazioni possibili da parte di mamme e papà – continua Scarpellini – Ma per fortuna la grande maggioranza è sempre stata estremamente collaborativa, seppure alcuni genitori danno contro a me ed ai miei agenti a prescindere, ancora prima di capire per bene cosa il proprio figlio abbia fatto”.
Scarpellini “magistratura coesa con noi”
Quel giro di chiave alla cella dello spacciatore 19enne di Schio, “doppio, visto che gli è arrivato anche un secondo provvedimento di custodia cautelare in carcere” ricorda il Comandante Scarpellini, è la somma degli intenti della polizia locale che si è trovata di fronte una “magistratura fantastica – continua – Pm e giudici sono rimasti esterrefatti, capendo l’importanza di quanto stava accadendo. Nei provvedimenti si leggono passaggi molto duri nei confronti del capo della gang di piazza Falcone Borsellino, individuando in Karim El Moutaouki una perspicacia criminosa, che doveva assolutamente cessare”.
Onorevole Caretta: “Un plauso a Scarpellini”
Un fatto di cronaca che ha avuto grande risalto, ritenuto un “segnale importante per tutta comunità”. E’ stato il primo commento a caldo della parlamentare Maria Cristina Carretta: “L’arresto di uno spacciatore, già noto alle forze dell’ordine per altri reati, effettuato dalla Polizia Locale di Schio, diretta dal comandante Giovanni Scarpellini, a cui rivolgo il mio plauso, è un’ottima notizia e rappresenta un segnale importante per tutti gli abitanti di Schio. Fenomeni di cosiddetta microcriminalità e di spaccio davanti alle scuole ad opera di gang come quella di cui era a capo Karim El Moutaouki, vanno prontamente arginati e debellati prima che infettino il tessuto sociale di un’intera comunità”.
Paola Viero