“La studentessa e la sua famiglia sappiano che la scuola le sosterrà”, queste le parole di Francesco Crivellaro, preside del liceo Martini di Schio, a margine del collegio docenti straordinario indetto dopo l’arresto del professore, che insegna nella scuola.
Non entra nel merito della vicenda Crivellaro, per la quale ora Francesco Di Luccio, 46 anni, sposato e padre, si trova in carcere a Vicenza, con l’accusa di atti sessuali nei confronti di una studentessa del liceo scledense: un legame che sarebbe stato vissuto al di fuori dalla scuola, come trapelato dalle attività d’investigazione delle fiamme gialle.
“Parlando con tutti i professori è emersa, in modo unanime, la volontà di lasciare il corso alla giustizia e di non esprimere giudizio– spiega Francesco Crivellaro- Siamo tutti scossi e frastornati da quando abbiamo saputo dell’arresto ma, ora più che mai, i nostri studenti meritano ancora più attenzione. Per questo alla riprese delle lezioni, dopo le vacanze pasquali, ogni professore in aula parlerà con gli studenti. Abbiamo pensato di non tenere un’assemblea, ma di affrontare con sensibilità la questione nell’ambiente più familiare per lo studente: nella propria aula”.
Squillerà la campanella al Martini di Schio e non farà il suo ingresso Francesco Di Luccio, il professore 46enne arrestato, per il quale tra l’altro il provveditorato agli studi ha richiesto la sospensione, che la dirigenza della scuola ha reso immediatamente esecutiva.
Una vicenda che se vedrà richiamare tutta la sensibilità dei docenti del Martini per gli studenti, su tutti per Crivellaro è fondamentale il sostegno per la giovane coinvolta nella storia col professore Di Luccio: “Non conosciamo la sua identità ma ci tengo che sia lei, che la sua famiglia, sappiano che come istituto siamo a disposizione per un aiuto – conclude il preside del Martini – Perché per noi fare scuola significa farlo a 360 gradi, offrendo oltre alla didattica, il supporto psicologico necessario. E, pur non conoscendo i dettagli della vicenda, posso immaginare cosa stia passando. Ha un’età in cui ci si imbatte negli affetti. Una fase di vita delicata e questa notizia rischia di lasciarle grosse cicatrici. Ribadisco quindi la nostra totale disponibilità per lei e anche per la sua famiglia, per un sostegno psicologico”.
Paola Viero