Saranno gli artificieri del Reggimento Guastatori Paracadutisti “Folgore” di stanza a Legnago (Vr) che, generalmente, vengono interessati in questi casi, ad accertare la pericolosità e a provvedere alla successiva messa in sicurezza dei due proiettili di artiglieria, rinvenuti nell’immobile di Vasco, 87 anni, e del figlio Josè Milan, finiti entrambi agli arresti. Nel loro capannone in via Barcon a Sarcedo, i carabinieri hanno trovato dentro una grossa botola due ordigni bellici da mortaio di grandi dimensioni e precisamente: quello più grosso calibro 210 mm della lunghezza di 70 centimetri mentre l’altro, lungo 60, calibro 120, entrambi potenzialmente pericolosi e risalenti alle due guerre mondiali. Immediatamente è scattata la messa in sicurezza di tutta la zona residenziale ponendo sotto sequestro l’intero capannone dove sono stati rinvenut e le bombe con l’apposizione dei sigilli. Dalle prime indagini è emerso che quegli ordigni pare che siano stati lì accantonati quarant’anni prima, quando l’immobile era già di proprietà di Vasco MIlan, ora usufruttuario dell’immobile . A quel punto ai militari non è rimasto che procedere all’arresto dell’anziano e del figlio Josè, i quali dovranno rispondere di detenzione illegale di munizionamento da guerra.
A loro, i carabinieri della compagnia di Thiene sono arrivati sabato, dopo una lite tra Josè Milan ed il fratello Silvano. Tra i due congiunti non correrebbe buon sangue da diversi anni, hanno spiegato i carabinieri, e sarebbe stato uno dei due a chiamare i carabinieri, al culmine dell’ennesimo diverbio. I fretelli avrebbero continuato ad insultarsi anche davanti ai militari dell’Arma, che hanno fatto di tutto per sedare gli animi ‘incandescenti’. Ad interrompere le urla, ci ha pensato un testimone, che ha invitato i carabinieri a recarsi nel capannone della famiglia: ‘andate a vedere, troverete due bombe’. Il nucleo radiomobile ha chiesto l’intervento di rinforzo dei colleghi della stazione di Breganze e dopo la perquisizione, il ritrovamento delle due grosse bombe. I militari dell’Arma stentavano a crederci, quando si sono ritrovati gli ordigni sotto gli occhi.
Padre e figlio sono stati sottoposti ai domiciliari, ma stamattina il gip ha convalidato l’arresto, rimettendoli in libertà. Il capannone si trova sotto sequestro e nelle prossime ore, l’arrivo degli artificieri per la rimozione delle bombe, che non sarà un lavoro semplice.
N.B.