“Nelle ultime settimane ci sono stati due episodi particolarmente gravi. Nella zona di Cavarzere, un cacciatore si è introdotto in un giardino privato e ha ucciso intenzionalmente un cane per poi puntare il fucile contro la proprietaria, mentre a Fossalta di Piave padre e figlio neonato sono stati colpiti dai pallini da caccia, anche in questo caso mentre si trovavano nel giardino della propria abitazione. In entrambi i casi i responsabili sono scappati senza prestare soccorso”, ricorda Zanoni, che muove proprio da questi episodi per presentare una mozione sottoscritta poi dai colleghi Anna Maria Bigon (Pd), Cristina Guarda (Europa Verde) e Arturo Lorenzoni (misto). L’obbligo di pettorina con numero di matricola “sarebbe un deterrente per chi non rispetta le regole e comunque agevolerebbe il lavoro delle Forze dell’ordine”.
Le richieste contenute nella mozione non si limitano all’obbligo di pettorina, ma prevedono anche un raddoppio delle distanze di sicurezza da edifici e strade, il divieto di iscrizione agli Ambiti territoriali di caccia e Comprensori Alpini per almeno 10 anni per chi causa incidenti violando le distanze di sicurezza da strade e abitazioni; la revoca del tesserino con divieto di rilascio di uno nuovo per lo stesso periodo temporale. Inoltre, conclude Zanoni, “sarebbe utile eliminare il nomadismo venatorio inserito per legge qualche anno fa, che consente ai cacciatori di spostarsi in tutto il Veneto, da una provincia all’altra, in uno stato di semi anonimato”.
I cacciatori hanno chiesto che non venga fatta tutta l’erba un fascio e a fronte di chi non rispetta le regole, c’è una maggioranza che lo fa.
di Redazione AltovicentinOnline
Nella fotogallery, alcuni dei circa 500 commenti della discussione social scaturita dalla mozione di Andrea Zanoni sulla pettorina identificativa ai cacciatori