‘Una vergogna, un’idea pericolosa. Si tratta di cittadini dalla fedina penale perfettamente pulita che esercitano un’attività lecita nel rispetto delle normative vigenti! Se gli organi preposti volessero fare dei controlli, potrebbero farli in ogni momento senza la necessità di ricorrere a ridicole “etichettature”. Ha scatenato polemiche al vetriolo, rabbia e lo scontro tra cacciatori e animalisti la proposta del consigliere regionale veneto Andrea Zanoni di rendere obbligatoria una pettorina con un numero identificativo per chi esercito ‘una passione’ tanto discussa.
A prendere le difese dei cacciatori, intervenendo pubblicamente sulla pagina facebook di AltovicentinOnline, è stato Vincenzo Forte di Fratelli d’Italia, che è rimasto basito dalla proposta  di Zanoni, che vorrebbe ‘etichettare’ cacciatori dalla fedina penale pulita.
Forte non ci sta e ricorda che ‘c’è la possibilità di eseguire controlli senza dover ricorrere a idee ridicole’.
A scendere in campo, apprezzando la proposta di Zanoni, è stata Federica De Pretto, presidente Enpa dell’Altovicentino, che è d’accordo sulla pettorina, per poter segnalare a distanza i cacciatori che si avvicinano troppo alle abitazioni o commettono reati. ‘ Giusta l’idea della pettorina e del numero così i cacciatori si danno una regolata’. Lo scontro sui social è stato inevitabile, tra chi ha ricordato il ruolo dei cacciatori nella cura delle strade e chi vorrebbe l’abolizione della caccia. Tra chi ha tirato addirittura in ballo gli ebrei, che avevano il numero sulla camicia a strisce e chi non tollera la troppa vicinanza che è consentita ai cacciatori per esercitare il loro sport.
Tra chi ha insultato il consigliere Andrea Zanoni , giudicandolo un ‘politico che senza cacciatori non esisterebbe’ e chi ha ricordato gli episodi avvenuti in queste ultime settimane.

“Nelle ultime settimane ci sono stati due episodi particolarmente gravi. Nella zona di Cavarzere, un cacciatore si è introdotto in un giardino privato e ha ucciso intenzionalmente un cane per poi puntare il fucile contro la proprietaria, mentre a Fossalta di Piave padre e figlio neonato sono stati colpiti dai pallini da caccia, anche in questo caso mentre si trovavano nel giardino della propria abitazione. In entrambi i casi i responsabili sono scappati senza prestare soccorso”, ricorda Zanoni, che muove proprio da questi episodi per presentare una mozione sottoscritta poi dai colleghi Anna Maria Bigon (Pd), Cristina Guarda (Europa Verde) e Arturo Lorenzoni (misto). L’obbligo di pettorina con numero di matricola “sarebbe un deterrente per chi non rispetta le regole e comunque agevolerebbe il lavoro delle Forze dell’ordine”.

Le richieste contenute nella mozione non si limitano all’obbligo di pettorina, ma prevedono anche un raddoppio delle distanze di sicurezza da edifici e strade, il divieto di iscrizione agli Ambiti territoriali di caccia e Comprensori Alpini per almeno 10 anni per chi causa incidenti violando le distanze di sicurezza da strade e abitazioni; la revoca del tesserino con divieto di rilascio di uno nuovo per lo stesso periodo temporale. Inoltre, conclude Zanoni, “sarebbe utile eliminare il nomadismo venatorio inserito per legge qualche anno fa, che consente ai cacciatori di spostarsi in tutto il Veneto, da una provincia all’altra, in uno stato di semi anonimato”.

I cacciatori hanno chiesto che non venga fatta tutta l’erba un fascio e a fronte di chi non rispetta le regole, c’è una maggioranza che lo fa.

di Redazione AltovicentinOnline

Nella fotogallery, alcuni dei circa 500 commenti della discussione social scaturita dalla mozione di Andrea Zanoni sulla pettorina identificativa ai cacciatori

 

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia