Per due anni, 2020 e 2021, non ha dichiarato maggiori redditi e compensi per 430.275 euro. E per questo è stato denunciato alla Procura di Vicenza per omessa dichiarazione. Nel 2021, in particolare, non ha presentato la dichiarazione ai fini Iva, con una potenziale evasione di circa 60.000 euro. Si tratta di un professionista vicentino nei cui confronti la Guardia di Finanza di Vicenza, hanno concluso un’attività di polizia economico-finanziaria. L’indagine, anche mediante indagini finanziarie sui conti correnti del professionista (un avvocato), ha permesso di individuare numerose operazioni di accredito, come bonifici o versamenti di contanti e assegni, per le quali non è stata fornita alcuna giustificazione, come fatture o documenti o atti che definissero la natura dell’operazione. Le movimentazioni finanziarie sono state quindi ritenute relative a prestazioni eseguite e non dichiarate, specifica la Gdf in una nota.
La ricostruzione di un volume d’affari dall’avvocato maggiore rispetto a quanto dichiarato, ha comportato anche l’esclusione, a partire dal 2021, dal regime forfettario, una tipologia di tassazione agevolata che permette di fruire di alcune semplificazioni fiscali e contabili. Ciò è dovuto non solo al fatto che il professionista, per l’anno precedente aveva ricevuto compensi per 180.026 euro, ammontare nettamente superiore al limite dei 65.000 euro, soglia vigente fino al 2023 per poter beneficiare del regime agevolato; era inoltre socio di maggioranza e amministratore di una società a responsabilità limitata per l’attività degli studi legali e che offre tra i propri servizi anche la gestione di pratiche per la procedura di sovraindebitamento. Il regime forfettario, spiega però la Gdf nella nota, è compatibile con l’essere socio di una srl soltanto a determinate condizioni. Ad esempio che la srl deve esercitare attività estranee a quelle svolte dalla partita Iva in regime forfettario. Decadendo dal regime agevolato, il professionista era dunque obbligato a presentare le dichiarazioni fiscali, omissione che gli avrebbe permesso di evadere, per l’anno 2021, un’Iva di 57.507 euro, ma che ha anche fatto scattare la denuncia penale per la violazione della normativa tributaria.