L’eventuale decisione di modificare la definizione di caso di Covid per smettere sostanzialmente di considerare i positivi asintomatici, e di stornare i ‘Covid per caso’ dal conteggio dei positivi ricoverati, dovrebbe essere presa sulla base di “motivazioni scientifiche, non di motivazioni economiche”.
Ci va giù duro, il presidente dell’Ordine dei medici di Venezia e vice nazionale, Giovanni Leoni, convinto che al momento il virus stia ancora circolando troppo a causa della scelta di non imporre l’obbligo vaccinale. “Se non avessimo la problematica dei non vaccinati non saremmo in queste condizioni”, afferma Leoni parlando alla ‘Dire’. “A differenza dello scorso anno questa situazione era evitabile”.
Purtroppo il Governo ha dovuto fare una mediazione tra “opinioni politiche difformi, contrarie alle evidenze scientifiche” e così “non si è voluto prevedere l’obbligo vaccinale per tutti”. Ora “stanno circolando sia la variante Omicron che la variante Delta”, e i reparti ospedalieri sono sotto pressione a causa dei molti soggetti non vaccinati ricoverati. Per questo l’idea di cambiare la definizione di caso non convince Leoni. “Se lo decidono Comitato tecnico scientifico, ministero della Salute e Istituto superiore di sanità va bene, ma lo devono giustificare su base scientifica, perché seguendo la logica non funziona”, attacca il presidente dell’Omceo Venezia. “Eliminiamo dal conteggio i positivi perché non riusciamo più a seguirli? E perché siamo in questa situazione qua? Se vogliono cambiare le regole del gioco devono portare le motivazioni scientifiche, non economiche”, conclude.