Una ‘furbata’ che potrebbe costare cara al giardiniere di Piovene. Potava siepi e tagliava erba, per poi scaricare abusivamente il tutto a Posina, nel campo del padre.
Entrambi sono stati denunciati alla Procura di Vicenza dai carabinieri forestale della stazione di Arsiero, consegnando il risultato delle loro indagini che inchioderebbero un trentottenne di Piovene Rocchette, titolare dell’impresa di giardinaggio ed il padre 67enne di Posina.
Sarebbe stata la grande quantità di sterpaglie e rami, oltre 200 metri cubi, apparsa in breve tempo e quasi ai margini della stradina di montagna, ad attirare l’attenzione dei militari.
Dopo una prima verifica in Comune a Posina, accertando che alcuna autorizzazione allo scarico era stata rilasciata, i carabinieri hanno dato il via alle operazioni investigative.
Secondo quanto emerso, i militari dell’Arma avrebbero appurato che, dall’inizio dell’anno, per il giardiniere di Piovene era divenuta una consuetudine caricare il proprio camion, farsi quella mezz’oretta di strada per arrivare nel campo del padre a Posina, dove scaricava quello che aveva potato e pulito nei giardini dei propri clienti.
La conclusione di giornate di lavoro per il trentottenne giardiniere di Piovene, alle prese con cesoie e rastrelli curando siepi e giardini, violando le norme sulla gestione dei rifiuti in materiale ambientale.
Per questo, padre e figlio, ciascuno per la propria responsabilità giuridica, sono stati denunciati in concorso tra loro per la violazione degli articoli 192 e 256 del d.lgs. 152/2006.
Mentre la magistratura farà il suo corso, l’amministrazione comunale di Posina nel frattempo si è già attivata. Dando un mese di tempo, sia al giardiniere di Piovene che al padre, di fare sparire la montagna di rifiuto vegetale, ripulendo per bene il pezzo di terra, questa volta secondo i crismi di legge.
Paola Viero