Le speranze di trovare ancora in vita Riccardo Martini, 51 anni, di Piovene Rocchette, si sono infrante ieri sera alle 21.30, quando una delle squadre del Soccorso alpino che stava perlustrado un canale della Valle del Rio ha individuato il suo corpo esanime sotto un salto di roccia di una quindicina di metri.
Ieri, dopo due intensi giorni di perlustrazione lungo tutta la rete sentieristica e le strade silvopastorali dell’area del Priaforà, dove il ciclista era diretto martedì e dove poteva trovarsi ferito, è stato deciso – per togliere ogni eventuale dubbio residuo riguardo al fatto che potesse essere precipitato in quel tratto – di effettuare una ricerca mirata con squadre attrezzate alpinisticamente, allestendo calate in corda doppia sui salti di roccia del canale che affianca il sentiero alto, parallelo alla valle. E lì purtroppo è stato rinvenuto privo di vita, scivolato quasi sicuramente sulla neve che ancora permane sul versante in ombra, a 1.600 metri circa di quota.
In accordo con i carabinieri e la magistratura, è stato deciso di procedere al recupero della salma questa mattina.
Tre soccorritori sono rimasti tutta la notte a vegliare Riccardo, finché, alle 9.40, l’elicottero dei Vigili del fuoco di Venezia non li ha imbarcati, lasciando sul posto un altro soccorritore e i propri tecnici per predisporre il recupero della barella. Completate le operazioni, la salma verrà trasportata nella camera mortuaria dell’ospedale di Santorso.
Intanto a Piovene c’è dolore e sgomento per una tragedia che ha colpito non solo la famiglia della vittima della tragedia, ma l’intera comunità. Sembra ancora impossibile che Riccardo non ci sia più. Un onesto lavoratore, un ottimo padre di famiglia, una persona dedita al prossimo. Riccardo era tanto impegnato nel sociale e l’altra mattina, ignaro che il destino stesse bussando alla porta della sua giovane esistenza, era uscito di buon ora in bici. Si era preso un giorno di ferie per dedicarsi a quella passeggiata in bici che si è rivelata un appuntamento con la morte.