E’ ricoverato nel reparto di pneumologia del San Bortolo di Vicenza dall’inizio di questa settimana Filippo Pozzato, 40enne stella del ciclismo, originario di Sandrigo.
Le sue condizioni di salute, nonostante si tratti di un ragazzo sportivo e assolutamente sano, hanno infatti richiesto le cure ospedaliere dopo che il campione nato a Sandrigo, risultato positivo al Covid, ha dovuto prima fare i conti con una forte influenza durata diversi giorni cui è poi seguita una preoccupante ipossia con valori di saturazione dell’ossigeno inferiori a 85.
Come dichiarato dal vulcanico atleta delle due ruote a Tuttobiciweb, un tracollo fisico e uno stato di debilitazione tale da costringerlo all’ospedalizzazione: “Avevo le bombole dell’ossigeno a casa, poi la saturazione è arrivata a 83, non mi reggevo nemmeno in piedi e mi hanno portato qui a Vicenza. Ho una polmonite forte. Tutti dicono che il Covid sembra una cazz…, ma quando lo prendi capisci che non lo è per niente. Sono attaccato all’ossigeno per farmi aprire i bronchi, ma se peggioro mi mettono la maschera. Spero di superare quanto prima questo bruttissimo momento. Ragazzi, non scherzate con il fuoco, io mi sono già bruciato”.
Affermazioni che non lasciano spazio a interpretazioni quelle di Pozzato, da sempre noto per il suo carattere gioviale e schietto. Stando a quanto da lui dichiarato con fatica mentre si trova alle prese con una situazione medica tutt’altro che semplice, non si era ancora vaccinato in quanto molto preso dall’organizzazione di una serie di eventi sportivi dei quali era promotore, ultimo in ordine di tempo l’attesa ‘Ride the Dreamland’, una quattro giorni per riscoprire il territorio veneto come palcoscenico del grande ciclismo nazionale ed europeo.
Aveva fissato la prima dose per il 25 ottobre, ma un paio di giorni prima la febbre lo ha colto in contropiede: “Perché non mi ero vaccinato prima? Perché mi sono sempre sentito forte, sono stato in mezzo a gente che aveva fatto il Covid e non mi era mai successo niente. Sono stato un cogl…., e mi sono preso una bella batosta”.
Marco Zorzi