Ancora truffe online a danno di chi vorrebbe vendere qualche oggetto sul web ma viene raggirato con la ‘truffa del bancomat’ e si ritrova il conto alleggerito. Anche di cifre importanti come i 7.75o euro per i quali i carabinieri della Stazione di Piovene Rocchette hanno denunciato 4 persone. Stesso copione accaduto anche a Valli del Pasubio dove, sempre con la stessa tecnica, il raggiro ha fruttato 720 euro ad una donna che abita in provincia di Roma: anche questa denunciata dai militari.

 

In particolare, i carabinieri della Stazione di Piovene Rocchette hanno denunciato in stato di libertà per truffa in concorso 4 persone residenti nella provincia di Roma. La vittima della truffa aveva denunciato ai Carabinieri che, dopo aver inserito in un sito e-commerce un annuncio di vendita, veniva contattato telefonicamente da un giovane che si diceva interessato all’acquisto e invitava il venditore a recarsi ad uno sportello ATM per eseguire una ricarica. La vittima di turno, dopo aver raggiunto lo sportello automatico, rimanendo al telefono con il presunto acquirente (truffatore) veniva raggirato ed eseguiva 31 ricariche con cui trasferiva su diverse carte un importo complessivo di € 7.750. Le indagini consentivano di identificare i presunti responsabili che venivano deferiti in stato di libertà per l’ipotesi di reato di truffa.

Stesso copione si presentava a seguito di una denuncia presentata presso i Carabinieri della Stazione di Valli del Pasubio. La vittima aveva infatti denunciato che, dopo aver inserito in un sito e-commerce un annuncio di vendita, veniva contattata telefonicamente dal truffatore che si diceva interessata all’acquisto e invitava il venditore a recarsi presso uno sportello ATM per eseguire una ricarica del prezzo pattuito. La vittima, giunta allo sportello, rimanendo sempre al telefono con il presunto acquirente veniva raggirata ed eseguiva una ricarica con cui trasferiva la somma pattuita di  720 euro. A seguito di indagini, i militari dell’Arma hanno denunciato in stato di libertà per truffa una donna residente a Fiumicino (RM).

 

I consigli dei carabinieri per non cadere nella rete dei truffatori. In questi due casi, la tecnica utilizzata per la truffa è indurre con l’inganno il venditore a recarsi presso uno sportello bancomat facendogli credere che riceverà il pagamento della somma pattuita direttamente sul conto corrente. Al contrario, la vittima del raggiro, seguendo le istruzioni fornite al telefono dal presunto acquirente, eseguirà una ricarica a favore del truffatore. Il consiglio: se hai pubblicato un annuncio di vendita on-line, diffida di proposte di acquisto frettolose che non prevedano modalità di pagamento chiare e garantite.
Nel sito internet dell’Arma dei Carabinieri, www.carabinieri.it, nella sezione “in vostro aiuto”, sono presenti consigli utili per non rimanere intrappolati nella rete. Internet offre opportunità di comunicazione, informazione ed una vasta gamma di servizi impensabili. Tuttavia, “non è tutto oro quello che luccica”. La grande Rete, infatti, oltre a fornire indiscutibili vantaggi, cela rischi legati al commercio elettronico, alla possibilità di cadere vittima di crimini informatici o alla perdita della riservatezza dei propri dati personali. Per questi motivi desideriamo fare il punto di situazione e proporre qualche suggerimento che, lungi dall’essere esaustivo, può aiutare a navigare sicuri! Negli ultimi tempi il volume degli affari generati dal Web shopping è cresciuto in maniera esponenziale, mettendo in evidenza anche un aumentato interesse delle aziende e dei consumatori italiani verso i mercati stranieri. Tuttavia, in Rete, la piena tutela del consumatore appare difficile da raggiungere, soprattutto se si decide di comprare all’estero dove vige una normativa differente. E questo è innegabile quando si compra un bene che non si è visto materialmente da un venditore che non si è mai conosciuto e che, se ci sono dei problemi, non ha il negozio sotto casa dove andare a reclamare. Così, il rapporto tra venditore e consumatore nel commercio elettronico muta svolgendosi in uno spazio virtuale, che rende difficile l’instaurazione di un rapporto fiduciario. Il quadro si complica se si pensa ai “terzi” che possono intromettersi con intenti non sempre chiari e pacifici. Le transazioni on line aprono, infatti, lo scenario a nuove forme di crimine come il furto dei codici delle carte di credito oppure la violazione all’accesso e all’uso dei dati sensibili.
Alcuni suggerimenti possono aiutare a non “restare vittima della Rete”!
• Prima di acquistare un prodotto o di usufruire di un servizio in Internet, verificate le politiche di vendita e le condizioni di recesso (tramite le informazioni evidenziabili sulle caratteristiche del prodotto), i tempi di consegna, i costi e le spese di spedizione.
• Raccogliete tutti i dati per essere sicuri della reale identità del venditore. Devono essere indicati chiaramente i dati del venditore e cioè il nome dell’azienda e l’indirizzo geografico della sede sociale. Verificate se il venditore è italiano: anche se il server è collocato in Italia,
raggiungibile con un indirizzo “.it”, controllate che anche la sede del venditore sia in Italia. Mettere in piedi una truffa su Internet è fin troppo facile: chiunque può chiedere un accesso ad Internet e costruirsi un suo sito.
• Verificate l’esistenza della certificazione cioè di un attestato che comprovi la corrispondenza tra un dato sito e una persona fisica o giuridica. Nei browser è presente una finestra detta “security” che contiene una apposita voce “visiona certificati”.
• E’ preferibile scegliere siti con la precisa indicazione di un marchio di qualità, rilasciato da un organismo esterno, che certifica che il sito svolga attività nel rispetto dei diritti dei consumatori. Attualmente in Italia i marchi più diffusi in Rete sono: Webtrader, E-quality
mark e Qweb.
• Prestate particolare attenzione quando acquistate su un sito straniero, dal momento che le normative di riferimento e i controlli a cui sono vincolati possono non essere direttamente apprezzabili e prestare il fianco a critiche nei casi di contenzioso. In particolare occorre
verificare:
• le condizioni di fruibilità del prodotto anche in Italia (ad es. il sistema delle taglie per i capi di abbigliamento varia da Paese a Paese);
• la presenza di una versione del contratto anche in italiano, così come delle spiegazioni del prodotto;
• se la garanzia è operante anche in Italia e se in tal caso ci sono dei costi aggiuntivi;
• l’importo delle tasse doganali che vengono applicate per gli acquisti sui siti extracomunitari;
• la variabilità delle leggi applicabili al contratto nel caso di acquisti da un sito extracomunitario. I consumatori dei Paesi membri dell’unione Europea beneficiano sostanzialmente degli stessi diritti.
• Non utilizzate carte di credito in Rete in maniera indiscriminata, ma pagate possibilmente con carte pre-pagate cercando di conservare l’anonimato, a meno che i siti non presentino un sistema di protezione della trasmissione dei dati SSL (Socket Secure Lock) 128 bit
(attualmente il più evoluto). Per verificare la presenza di SSL bisogna controllare che sulla parte bassa dello schermo compaia il disegno di un lucchetto chiuso; se la transazione non è sicura il lucchetto sarà aperto (con il browser Netscape), oppure non comparirà alcun
lucchetto (con Explorer). Esistono anche altri sistemi come il Telepay, offerto dalle banche italiane per effettuare transazioni sicure oppure il SET (Secure Electronic Transaction) per la trasmissione dei dati in tutta sicurezza.
• Verificate che si tratti di una vendita a prezzo fisso. Nel caso di aste le garanzie per i consumatori sono minori, è quindi consigliabile acquistare solamente su un sito che pubblichi un regolamento chiaro e che preveda delle soluzioni in caso di frode da parte del
venditore.
• Non fornite i vostri dati personali se non siete sicuri riguardo alle motivazioni d’uso e non avete garanzie sufficienti sulle modalità di protezione degli stessi da accessi indesiderati e non autorizzati. Controllate che ci siano garanzie per il trattamento dei dati personali.
• Verificate che il contratto proposto non contenga delle clausole vessatorie che “determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi provenienti dal contratto” (art. 1469-bis del Codice Civile). Le clausole vessatorie sono da ritenersi
inefficaci anche se non annullano il resto del contratto che rimane valido.
• Conservate con cura una copia di tutti gli ordini fatti e dei documenti relativi (e-mail scambiate con il venditore, informazioni sulle condizioni di vendita, etc.), nonché, in modo particolarmente sicuro, le password e i codici, soprattutto quelli per accedere ai servizi
Internet di natura finanziaria. E’ consigliabile utilizzare password lunghe ed incomprensibili ed avere password differenti per diversi servizi, non consentendo al sito di salvare la parola-chiave automaticamente per non doverla digitare nuovamente.
• Se si cambia idea riguardo all’acquisto effettuato è possibile esercitare il diritto di recesso secondo le modalità indicate sul contratto a mezzo di una raccomandata con ricevuta di ritorno inviata al venditore

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