E’ passata in giudicato la sentenza che vede condannati l’ex sindaco Maurizio Colman, il suo vice ed attuale primo cittadino Erminio Masero, Lucio Bernardi, Maurizio Bertoldo, Bianca Rosa D’Adam, Romano Mendo, Simone Panozzo, Fabio Pio Radere e Federico Rohr.
Si tratta di quella che nel 2007, era la giunta e la maggioranza di Piovene Rocchette, dove un manifesto diffamatorio ha trascinato tutti in un’aula di tribunale.
La sentenza
Dovranno essere risarciti con 5500 euro, a fronte dei 25 mila chiesti, gli allora consiglieri di opposizione Alessandro Nardello e la madre Antonia D’Adam.
La sentenza è stata emessa dal giudice Eloisa Pesenti.
Nardello e Antonia D’Adam hanno dichiarato che il risarcimento sarà interamente devoluto in beneficenza.
I fatti
La vicenda, di quelle che solitamente tengono banco nei paesi di provincia, risale al 2007 quando un manifesto, su presunti conflitti d’interesse tra un ex assessore e l’amministrazione comunale su terreni espropriati, iniziò a campeggiare a Piovene Rocchette.
Una guerra tra maggioranza ed opposizione, ma che era anche di natura familiare dato che la D’Adam faceva parte del gruppo che sosteneva Colman, ruolo dal quale si dimise nel 2006 quando si astenne dal votare un bilancio.
Fu in quella occasione che si scatenò il putiferio a causa di un presunto conflitto d’interessi, in quanto la D’Adam doveva riscuotere 189mila euro per un vecchio esproprio di un terreno di proprietà del marito Mario Nardello.
Apriti cielo. Con tutti i mezzi di comunicazione possibili ed immaginabili, Colman e la sua squadra iniziarono una campagna denigratoria nei confronti di Nardello e madre: post al vetriolo sui social, volantini e persino manifesti, oltre a pubblicazioni sul giornalino del paese.
Qualcosa di eccessivo al quale seguì la giusta reazione della parte lesa, che chiese un risarcimento per il reato di diffamazione.
Alla fine il giudice non ha ritenuto diffamatori tutti i contenuti, ma diede ragione ai querelanti sui manifesti affissi in paese, le cui parole hanno indotto Eloisa Pesenti a condannare l’ex maggioranza.
Ci sono voluti 10 anni per arrivare all’epilogo di una vicenda che ha visto coinvolto Piovene, ma che negli ultimi tempi non risparmia tanti comuni dell’alto vicentino, con personaggi che dibattono sui social quello che sarebbe dialettica politica nelle sedi opportune.
di Redazione AltovicentinOnline