La Procura della Repubblica di Vicenza mette ancora sotto sequesto i 6 km della galleria di Malo della Pedemontana. Sul cantiere si allunga lo spettro della frode. Il provvedimento di oggi è il terzo in ordine di tempo. Il primo nel 2015, in seguito alla morte di un operaio, l’altro due anni fa quando crollò la bocca in uscita verso Castelgomberto.
L’ordinanza della Procura berica è stata notificata stamane alla Struttura di progetto della Pedemontana Veneta. L’ipotesi di reato è frode a danno della Regione. Per i lavori di quel tratto, secondo il pm, sarebbero sati usati materiali senza marchio Ce. Inoltre gli svariati metri cubi di calcestruzzo gettati in galleria non sarebbero del dosaggio previsto dal calcolatore delle opere in cemento armato. Una forte discrepanza che, a quanto pare, risulterebbe tra i disegni esecutivi del progetto e quanto effettivamente fatto entrare in cantiere, in fatto di materiali.
Dal canto suo, di fronte la linea della Procura la SpV risponde con una propria nota, diffusa dall’ufficio stampa della Regione. “La Struttura di progetto Pedemontana Veneta della Regione del Veneto informa che nella giornata odierna è stata notificata al concessionario una ordinanza della Procura della Repubblica di Vicenza per il sequestro del cantiere della galleria di Malo, lunga circa 6 km. L’ipotesi di reato è frode nella esecuzione della galleria a danno della Regione per utilizzo di materiali non marchiati CE e miscele di calcestruzzo diverse da quelle previste dagli elaborati progettuali. Gli uffici della Regione sono ovviamente a disposizione della Procura qualora dovesse essere necessaria qualsiasi collaborazione o documentazione depositata agli atti. Si ritiene che il provvedimento assunto dalla Procura non produca effetti particolarmente rilevanti rispetto ai tempi di realizzazione dell’intera opera. Si ricorda infatti che già sulla medesima galleria gravavano da tempo due sequestri, il primo sul lato di Malo a seguito dell’incidente mortale del 2016, ed il secondo sul lato di Castelgomberto, a seguito del cedimento del terreno occorso nel 2017, ancora non risolti. Pertanto l’intera opera, esclusa la galleria, procede a ritmi serrati, così come programmato, con previsioni di conclusione entro il 2020, mentre la galleria, già in ritardo rispetto ai cronoprogrammi approvati per le suddette motivazioni, andrà dettagliatamente riprogrammata nei tempi a seguito dei risvolti e dei tempi che assumerà l’indagine della Procura”.
di Redazione AltovicentinOnline