Mancano ortopedici e nella sala gessi dell’ospedale di Santorso va in scena il delirio. Utenti, che devono attendere anche sei/otto ore per essere visitati e soli 3 ortopedici perchè il quarto è in ferie. Due in sala operatoria ed uno che deve dividersi tra il reparto, la sala gessi e l’ambulatorio. Sono molte le segnalazioni che sono arrivate alla redazione di AltovicentinOnline e oggi, a scendere in campo a nome del Pd provinciale e dell’AltovicentinOnline è stata Chiara Luisetto, raggiunta anche lei da telefonate da chi, in questi giorni ha dovuto fare ricorso alle cure dei medici dell’Ortopedia che sono al collasso per la carenza di personale. Turni di intere giornate e scene di protesta, che devono sorbirsi medici ed infermieri, che ce la stanno mettendo tutta, con un lavoro encomiabile a tenere duro. Autentici eroi, che poi, se vanno via per esasperazione, qualcuno si permette pure di attaccare ferocemente. La situazione di Ortopedia è al collasso da molti anni, da prima dell’emergenza Covid e le liste d’attesa sono lunghissime. Il dg Bramezza aveva rassicurato tutti dicendo che era stata stipulata una convenzione con l’Ulss 4 di Mestre e Venezia, ma nessuno si è mai fatto vivo a Santorso e ogni giorno si registra l’incubo. Stiamo parlando di un reparto che fino a qualche anno fa, era il fiore all’occhiello del nostro territorio con una equipe variegata e specializzata, che attirava utenti da tutto il Veneto e anche da fuori regione. D’un tratto, pensionamenti, migrazioni e misteriose sparizioni di attrezzature mediche, fatte traslocare a Verona con il benestare dei sindaci della conferenza dell’Ulss dell’Altovicentino. Un declino che ha portato il reparto ad una sofferenza ormai nota.
La Regione avvia il piano di recupero di 289.127 prestazioni saltate
I criteri indicati dalla Regione per ottenere i risultati auspicati sono la riorganizzazione, in termini di efficientamento, delle risorse interne a favore dell’attività di recupero delle prestazioni non erogate, sia dei ricoveri ospedalieri, sia delle prestazioni di specialistica ambulatoriale, sia dell’attività di screening oncologici; la promozione di processi di efficientamento nella gestione delle liste di attesa; l’ottimizzazione dell’informatizzazione nella gestione delle liste di attesa; l’ampliamento dell’offerta erogativa (anche nei prefestivi e nei giorni festivi, oltre che nelle fasce pomeridiane e serali); la stipula di accordi interaziendali con altre Aziende in grado di far fronte ad un aumento della richiesta. Per i ricoveri ospedalieri, la Regione suggerisce tra l’altro “la revisione dell’attribuzione delle classi di priorità”, da parte di specialisti competenti, e la semplificazione del percorso di cura postoperatorio ed una riduzione dei tempi di degenza”. Per la specialistica ambulatoriale ci sarà la possibilità di sfruttare l’overbooking, l’estensione degli orari e l’introduzione di modalità di erogazione dei controlli e di monitoraggio a distanza tramite utilizzo telemedicina. Gli screening oncologici non dovranno prevedere tempistiche superiori a quelle garantite nel 2019.
Tornando ai dati, tra il 2019 e il 2021 le dimissioni da strutture pubbliche e private sono diminuite del 31%, ed in particolare del 15% per quanto riguarda i pazienti oncologici nei reparti chirurgici e del 34% per quanto riguarda i pazienti chirurgici non oncologici; del 27% dai reparti medici oncologici e del 33% dai reparti medici per pazienti non oncologici. Nel periodo pandemico sono saltati 198.011 screening, in molti casi per la mancata presentazione degli utenti nonostante il servizio fosse attivo. In particolare sono saltati 45.980 screening mammografici di primo livello e 3.289 di secondo livello, 54.823 screening cervicali di primo livello e 2.071 di secondo livello, 87.049 screening colorettale di primo livello e 4.799 di secondo livello.
N.B.