Sono 90 i contratti di specializzazione medica aggiuntivi deliberati, per l’anno accademico 2018-2019, dalla Giunta Regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin. Un’operazione che, con un finanziamento di 9.795.000 euro conferma un impegno della forte e costante Regione. Un impegno, che per renderlo operativo la Regione fu costretta a resistere in causa in Corte Costituzionale contro un ricorso del Governo che fu respinto.
Le borse di studio vanno ad accrescere sensibilmente le circa 400 assegnate con finanziamento statale dal MIUR. I giovani professionisti (che dovranno essere residenti in Veneto da almeno tre anni consecutivi) è previsto si formino nelle scuole di specializzazione delle università venete di Padova e Verona, favorendo la loro permanenza nelle aziende sanitarie della Regione.
“Siamo di fronte alla necessità di fronteggiare la carenza di camici bianchi – prosegue l’Assessore -. Nel Veneto, mancano all’appello circa 1300 professionisti, e a noi è richiesto impegno nel mantenimento degli organici. Si è sempre detto che è non è il momento delle parole ma quello di agire; questo provvedimento dimostra l’attenzione e la determinazione che la Regione ha verso il problema. Il numero dei posti presso le scuole di specializzazione, infatti, nel rispetto della quota complessiva avverrà limitatamente a quelle specializzazioni per le quali presso il sistema sanitario regionale si è verificata una più significativa carenza di professionisti”.
La Giunta Regionale, per lo stesso anno accademico 2018-2019, ha deliberato anche l’attivazione di tre borse di studio della Scuola di specializzazione in Farmacia Ospedaliera dell’Università di Padova. Un’iniziativa, anche questa mantenuta da alcuni anni per ovviare alla mancanza di professionisti, che coinvolgerà coloro che vi accederanno con un contratto simile a quello dei medici specializzandi.
a cura dell’Ufficio Stampa della Regione Veneto