“Domani, mercoledì 5 aprile, a due passi dalla Pasqua, al mattino sarà ben più freddo rispetto al giorno di Natale”. Parola del metereologo professionista Marco Rabito, presidente di Meteo in Veneto. “Occhio alle gelate anche in pianura, pure giovedì – raccomanda Rabito, che nel caos degli ‘esperti del tempo improvvisati’ e soprattutto spesso senza titoli per fare divulgazione, rappresenta un fiore all’occhiello del nostro territorio – . Come se non bastasse la drammatica siccità, pure le gelate fuori stagione. Rischiamo di passare da un dannoso freddo fuori stagione ad altrettanto dannoso caldo in anticipo, senza pioggia”.
La preoccupazione di Coldiretti
“Con l’arrivo del freddo polare e delle gelate tardive scatta l’allarme per frutta e ortaggi, con le piante fiorite e le verdure in campo particolarmente esposte al brusco abbassamento delle temperature fino a sotto lo zero”. È l’sos lanciato dalla Coldiretti in riferimento agli effetti dell’aria polare proveniente dalla Norvegia nella Settimana Santa che sarà più fredda di quella natalizia, con la colonnina di mercurio in picchiata di 5-10 gradi e anche la possibilità di neve fino a quote basse. “Il ritorno del freddo si abbatte su una natura in tilt con le coltivazioni ingannate dal clima che- sottolinea la Coldiretti- si sono risvegliate prima del solito ma si registra anche la maturazione in anticipo delle primizie che vengono bruciate dal gelo dopo un inverno caldo che dal punto di vista climatologico ha fatto segnare una temperatura superiore di 1,21 gradi la media storica ma l’anomalia è addirittura di 1,38 gradi in più al nord sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr che rileva le temperature in Italia dal 1800”. “Dopo la grandine abbattutasi a macchia di leopardo sulle coltivazioni in fiore come peschi, albicocchi e ciliegi, arriva dunque una nuova minaccia per i raccolti sempre più esposti alle conseguenze dei cambiamenti climatici. Anche in Italia l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che- conclude la Coldiretti- si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”
di Redazione AltovicentinOnline