Cacciate dal bar perché lesbiche, ma al momento alcuna denuncia è stata presentata alle forze dell’ordine. Quanto sarebbe accaduto poche sere fa, in un locale di Marano Vicentino, sta facendo il giro del web. Di ufficiale, per ora, la presa di posizione di Arcigay Vicenza che ha raccontato la vicenda al Corriere del Veneto. Una vicenda che indigna, una storia, che si spera abbia un epilogo giudiziario con l’identificazione dei responsabili. Un fatto di cronaca, sul quale il sindaco di Marano si sta informando per capire chi possa avere discriminato la coppia di ragazze.
Né alla Polizia Locale Alto Vicentino di Schio, né ai Carabinieri di Thiene si sono rivolte , al momento, le due giovani di Zané che, giovedì scorso, sarebbero state prese di mira per il loro orientamento sessuale in un locale di Marano Vicentino. Lì le due fidanzate si sarebbero recate per un aperitivo, assieme ad una loro amica. “Sono state avvicinate con battute poco piacevoli da degli altri clienti, da lì sono passati a battute offensive per il loro orientamento sessuale- racconta sulla propria pagina Facebook Arcigay Vicenza- Vi è un’ulteriore aggravante: vista la situazione, si sarebbe intromessa anche la titolare che ha preso subito le difese dei suoi clienti ed invitando le tre ragazze ad allontanarsi dal locale”.
“Sull’episodio di Marano Vicentino non abbiamo alcuna notizia- spiega il Capitano Massimiliano Amato, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Thiene- Non è stato chiesto un nostro intervento né, ad oggi, è stata fatta denuncia”. Nessuno si è rivolto alla Polizia Locale Alto Vicentino di Schio, come dichiara il Comandante Giovanni Scarpellini. “Non ne siamo stati informati, né le presunte vittime, o chi a conoscenza dei fatti, si sono rivolte a noi”.
la denuncia di Arcigay Vicenza
Un fatto increscioso e sul quale Arcigay Vicenza mantiene comunque il riserbo sul nome del bar di Marano Vicentino. Il loro riportare la vicenda una denuncia pubblica su facebook per quanto, ancora oggi e nel 2020, le coppie omosessuali si trovino a combattere quando si trovano di fronte l’ottusità, ed ignoranza umana. “Non c’è modo per descrivere lo sgomento delle stesse, ed è grave, soprattutto, la presa di posizione della titolare, che ha lasciato le vittime basite, suscitando non poca rabbia e amarezza- scrive ancora l’associazione Arcigay Vicenza su Facebook- La questione, nonostante i tempi che avanzano, persiste. Perché, ancora oggi, non è possibile essere se stessi nella vita di tutta i giorni? Perché è ancora necessario nascondersi? Ma soprattutto, perché ancora non esiste una legge che tuteli la comunità? Perché è ancora possibile discriminare e non essere puniti? Come Arcigay Vicenza, vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza alle due ragazze per condannare e denunciare questo fatto che non è solo causa di sgomento, paura e stress, ma profondamente avvilente e nocivo alla dignità personale. L’azione della Associazione continuerà più forte nella tutela della comunità, affinché casi come questo siano criminalizzati e sempre più rari”.
il 31 marzo la legge
L’omofobia è ancora un demone che si ciba di intolleranza. Arrivando anche all’odio verso le persone omosessuali. A quanto pare le due giovani di Zané a breve si sposeranno, ma si spera che trovino la forza di denunciare quanto a loro accaduto, affinché chi le ha vessate si trovi a fare i conti con la giustizia. Si spera , inoltre, che a breve venga approvata la legge contro l’omofobia che il 31 marzo approderà in aula alla Camera dei deputati. “Una notizia importante, per rendere il nostro Paese più civile- dichiara il deputato Pd Alessandro Zan, primo firmatario e relatore della proposta che, appresa la notizia della vicenda delle due ragazze di Zané rivolge a loro un abbraccio virtuale sul proprio social – Questo è quello che avviene nell’Italia del 2020: due persone buttate fuori da un bar perché si amano. È libertà di espressione anche questa, secondo chi si oppone alla legge contro l’#omotransfobia? Un abbraccio a queste due ragazze, che a brevissimo si uniranno civilmente”.
Paola Viero