Sarà lutto cittadino a Malo per la morte di Filippo Bari, 27 anni, residente a Malo, padre di un bambino di 4 anni, travolto da un fiume di roccia e ghiaccio dopo il crollo della Marmolada di ieri.
“In questo momento di profonda tristezza mi stringo con tutta la comunità maladense ai genitori, alla compagna, al figlio ed a tutti i cari di Filippo nell’immensa tragedia che sta addolorando tutto il paese. Saputa la notizia, sono stato in contatto con il Soccorso Alpino ed il Cai nella speranza che giungesse qualche aggiornamento che potesse mantenere acceso il lumicino della speranza ma dai genitori di Filippo mi è poi arrivata la comunicazione che nessuno voleva avere. Ho avviato l’iter per proclamare il lutto cittadino ed invito tutti ad una preghiera per Filippo e che possa essere di conforto ai suoi famigliari”, ha detto Moreno Marsetti, sindaco di Malo.
Vicinanza ai familiari di Filippo Bari è stata espressa anche dal sindaco di Isola Vicentina Francesco Gonzo: “Filippo è scivolato via, la grande Marmolada se l’è voluto tenere con sé. Isola Vicentina si stringe attorno a mamma Emanuela, papà Beppe, all’amato fratello Andrea, alla compagna, al figlio e alla famiglia tutta”.
L’Alto vicentino ha pregato per Filippo subito dopo che ieri si appreso che il 27enne era nell’elenco dei dispersi. Così come per Tommaso Carollo, molto conosciuto nell’hinterland thienese. Il giovane non ce l’ha fatta e quando si è appreso che tra le vittime c’era un natio di Thiene, il pensiero è andato al papà di Tommaso, stimato ingegnere di Zanè. A lui il sindaco Roberto Berti ha voluto inviare il proprio cordoglio: ” A nome mio personale, dell’ amministrazione comunale e di tutta la comunità, desidero porgere le più sentite condoglianze ai famigliari di Tommaso Carollo, deceduto a causa del crollo di un seracco sulla Marmolada. In particolare, ci uniamo al dolore del papà Ivano Carollo, residente zanadiense e professionista con il quale il nostro comune ha collaborato e collabora tuttora”.
La notizia della sua morte ha addolorato l’intera comunità, era il classico bravo ragazzo, appassionato di montagna, ma anche pieno di interessi. Intelligente e pieno di vitalità, in pochi hanno voglia di parlare dopo lo choc della notizia della tragedia. Ed è giusto così adesso.
Una terra quella vicentina, che ha pagato il tributo più alto: col cuore ancora sospeso per chi ancora potrebbe essere salvato. I soccorsi non si fermano: la speranza di un cenno, di una voce anche flebile, di un sussulto che incoraggi anche chi sta lottando ora contro il tempo.
di Redazione AltoVicentinOnline